DESERTO DI SABBIA

Quando l'amore è un delirio.


Post n°391 pubblicato il 12 Luglio 2011 da cesarexxxxxx OMAGGIO ALL'AMOREChiudo gli occhi cercando di rammentare qualcosa di lei. Non riesco mai a mettere insieme la sua figura completamente, c'è sempre un particolare che mi occupa tutta la mente o confonde i miei desideri. Le parlo come se mi fosse di fronte, come se fosse lì seduta, con il suo vestito, che addosso a lei sembra più bello, come se la stoffa fosse il naturale complemento della sua pelle. A volte, vorrei toccare quell'abito per sentire se profuma di lei, se è vero o se è solo la luce che il suo corpo emana a vestirla così davanti ai miei occhi. Le immagini di lei mi scorrono nella mente come fotogrammi di un film proiettato nel mio quotidiano, è in ogni cosa che guardo, in ogni passo che faccio, in ogni pensiero che nasce, in ogni mio respiro. Ogni giorno sarebbe  peggiore senza questo quotidiano vivere, senza questo inevitabile pensiero che per altri ha la caratteristica di un'ossessione ma che per me, è l'inevitabile modo di concepire il mio amore. Tutto in lei sembra essere vita, la vita le brilla negli occhi, nel sorriso, quanto basta per non dimenticarla mai più, per portarla per sempre dentro la memoria. Non è una pena ricordarla, ormai la indosso sopra la pelle, come un profumo, la porto addosso come una medaglietta, con il suo nome inciso, appesa al collo, come un tatuaggio naturale vicino al cuore. So solo una cosa, devo tenerlo quest'amore, il più a lungo possibile, il più vicino possibile, il più tenacemente possibile. Credo che per qualche ragione inconcepibile, tutto quello che riguarda la mia vita passi da lei come se quello che ho vissuto fino al giorno in cui l’ho conosciuta non sia stata vita. Molte cose non conosco ancora di lei, così le scrivo delle cose che vorrei dire, perché non riesco più a stare dentro il silenzio che mi ha accompagnato fino al giorno in cui l'ho incontrata, il suo nome è una musica ininterrotta dentro la mia mente, come una canzone che scivola sulle sue labbra, ma le tengo serrate, troppe bocche si sfamano pronunciando il suo nome, troppe bocche si abbelliscono mormorandole amore, troppe bocche desiderano i suoi baci, troppi uomini mostrano la loro premura nel corteggiarla, portando sul vassoio della seduzione la bellezza dei loro cuori, veri o falsi che siano. Comunque, mi basta chiudere gli occhi per ritrovarmi dentro quelli di lei, cercando di stare attento a non perdermi, cercando di mantenere regolare il respiro e di lasciare un sottile filo di collegamento al mondo esterno per riuscire a rientrare nella realtà. Quegli occhi per me sono come un’immersione in apnea in un fondale verde cobalto dal quale non vorrei più  emergere. Tutto questo fino a quando non ho conosciuto il suono della sua voce. Le voci sono l'unica cosa che non si può sognare, che non si può immaginare, che non puoi dimenticare, sono come la miccia che accende la polvere da sparo che fa esplodere il cuore, così mi accorgo che in fondo, prima di sentirla, da lei non avevo ancora avuto nulla, e che la cosa più preziosa ora è il suono della sua voce. Dirle amore mi riempie di emozione, di quell'imbarazzante pudore che mi assale al pensiero di dirle amore, perché questa è ormai la mia verità, ogni volta che chiudo gli occhi e ogni volta che li riapro, le dico ti amo, allora prendo la penna e glielo scrivo, in modo meravigliosamente stupido.