Creato da semprecesare il 21/03/2013

DESERTO DI SABBIA

Il segreto di un uomo.

 

Diario di bordo... le stelle

Post n°197 pubblicato il 10 Giugno 2014 da semprecesare

 

 

Guardo le stelle e sogno, ancora sogno purtroppo. Il sognatore è una persona che sta alla finestra, una finestra aperta sul mondo della realtà e guarda, scruta, osserva e vede cose che altri non vedono e si meraviglia di cose che altri non conoscono e a chi rivolge lo sguardo distratto verso i vetri della sua finestra, il sognatore appare assorto e taciturno, scollegato alla vita che si volge intorno a lui, perché, chi non sa sognare, non riesce a percepire la vita interiore. Il sognatore è colui che accarezza con lo sguardo le smagliature della vita, correggendo con la mente, l'imperfezione della realtà.

 

 
 
 

Diario di bordo... alla fine del mondo

Post n°196 pubblicato il 03 Giugno 2014 da semprecesare

 

Chissà se alla fine del mondo esiste una boa o un precipizio che si riversa in qualche luogo, una cascata che sprofonda in un salto nebuloso a cui nessuna barca potrà resistere, già, la mia è così fragile e sottile che ogni onda, persino la più innocua, la fa sobbalzare e scricchiolare mentre le più robuste, la sollevano, facendola ricadere con un tonfo che rimbomba fin dentro al cuore. Le poche cose che sono rimaste nella stiva della mente rotolano confuse, disordinate e fradice di umori. Il timone dei sogni non regge più, si è spaccato nello scoglio della realtà e ora vado alla deriva e non me ne frega niente. Il gabbiano delle illusioni vola maestoso sopra di me elegante e magnifico lo tengo in tensione allettandolo con l'esca della mia ingenuità e so che è pronto a colpirmi col suo becco appuntito perché mi ha già ferito più volte, ho sempre avuto la tentazione di abbatterlo ma mi fa troppa compagnia nei momenti di solitudine.

 

 
 
 

Diario di bordo... un altro giorno

Post n°195 pubblicato il 28 Maggio 2014 da semprecesare

 

Un altro giorno di navigazione. Sono solo, se muoio o vivo, per molti è la stessa cosa, come è giusto che sia, mi fa compagnia un vecchio mazzo di carte dai bordi consumati, usato e riusato nelle lunghe sere in solitudine sotto la luce di una lampada che mi impedisce di vedere oltre il tavolo davanti al quale mi siedo per giocare il mio personalissimo solitario. Ogni tanto qualche rumore di fondo dal mondo esterno, ma tutto mi è estraneo, sono concentrato sul movimento delle mani che distribuiscono le carte. Questa notte sarà l'ennesima notte dove avrò per compagnia i miei pensieri che legherò al risultato delle carte, ogni seme ha il suo significato e ogni soluzione sarà la sua risposta, in un tentativo idiota di interpretare la casualità della vita e di prevedere il futuro. Riesco a sorridere di me stesso, a cosa mi servirebbe saperlo? Domani sarà un altro giorno e poi un'altra notte, un'altra partita e ricomincerò da capo a sfidare l'incertezza al tavolo del destino. Il solitario è un gioco a cui partecipa un solo giocatore, perché la vita è questo, un lungo estenuante viaggio solitario che si conclude con l'ultima carta, la morte.

 
 
 

Diario di bordo... navigazione

Post n°194 pubblicato il 25 Maggio 2014 da semprecesare

 

Sopravvivono memorie che affondano nel passato e non guardano più al futuro, in un simbolico rincorrersi lungo la strada del presente. Un viaggio attraverso le ombre che mandano i loro riflessi trasmutando l'oscurità in giochi di luce esaltando o deprimendo le sfumature della vita. Viviamo in un mondo non autentico seppellendo dentro la forma, tutta l'ansia, il desiderio, le paure, il bisogno di felicità, l'espressione palese dell'incomunicabilità, il peso della consistenza di un cuore, la capacità di rischiare e di crescere, in fondo siamo la somma di tante piccole realtà scomode che ci danno fastidio negli altri ma che giustifichiamo in noi stessi. A questo punto faccio le valige, scrivo come se stessi partendo, metto dentro un contenitore qualsiasi, tutte le cose che non mi servono più per spedirle lontano da me in un luogo anonimo e senza ritorno, cambierò persino l'arredamento della mia mente togliendo tutto quello che posso, in modo da lasciare quattro pareti nude e senza finestre per immaginarmi vivo. Per chi viaggia in solitario, metaforicamente, il mezzo più idoneo è la mente, sperduto nella vastità dei pensieri si diventa vascello di se stesso, scialuppa alla deriva e, in qualche caso, vasca da bagno a seconda della dimensione del proprio vedere. Un mondo ben delimitato dalla corposità delle proprie idee con l'impressione che al di fuori ci sia realmente un mondo senza confini.

 

 
 
 

Diario di bordo... la data

Post n°193 pubblicato il 23 Maggio 2014 da semprecesare

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C'è una data che segna il mio vissuto, il punto del non ritorno, dietro di me una vita ricca di colori, una tela finita oltre la quale non c'è altra pittura, altro paesaggio, altro da fare se non vivacchiare. Scrivo per non morire, per lasciare qualcosa di me in questo mondo privo di ricordi, scrivo per ingannare il nulla graffiandone la superficie nera come un gatto che affila le unghie su un tronco di legno, geroglifici immaginari e non, che qualcuno, forse, decifrerà. Ho solo parole dentro... e poco più... per sconfiggere l'oblio.

 
 
 

Il distacco

Post n°192 pubblicato il 20 Maggio 2014 da semprecesare

Questa è la vita, nascita, amore e morte, allontanarmi da tutto per giungere alla fine,  non potrà avvenire senza non riuscire a distinguere le lacrime immaginarie da quelle reali, in un desolante sentimentalismo di una tragicomica stupidità. Per questo ho deciso di sopravvivere e basta. I maestri della vita sono il trascorrere del tempo e la morte di chi hai più caro, il resto è solo l'attesa del nulla.

 

 

 
 
 

Quando l'amore è un delirio.

Post n°191 pubblicato il 25 Marzo 2013 da semprecesare

Post n°391 pubblicato il 12 Luglio 2011 da cesarexxxxxx

OMAGGIO ALL'AMORE

Chiudo gli occhi cercando di rammentare qualcosa di lei. Non riesco mai a mettere insieme la sua figura completamente, c'è sempre un particolare che mi occupa tutta la mente o confonde i miei desideri. Le parlo come se mi fosse di fronte, come se fosse lì seduta, con il suo vestito, che addosso a lei sembra più bello, come se la stoffa fosse il naturale complemento della sua pelle. A volte, vorrei toccare quell'abito per sentire se profuma di lei, se è vero o se è solo la luce che il suo corpo emana a vestirla così davanti ai miei occhi. Le immagini di lei mi scorrono nella mente come fotogrammi di un film proiettato nel mio quotidiano, è in ogni cosa che guardo, in ogni passo che faccio, in ogni pensiero che nasce, in ogni mio respiro. Ogni giorno sarebbe  peggiore senza questo quotidiano vivere, senza questo inevitabile pensiero che per altri ha la caratteristica di un'ossessione ma che per me, è l'inevitabile modo di concepire il mio amore. Tutto in lei sembra essere vita, la vita le brilla negli occhi, nel sorriso, quanto basta per non dimenticarla mai più, per portarla per sempre dentro la memoria. Non è una pena ricordarla, ormai la indosso sopra la pelle, come un profumo, la porto addosso come una medaglietta, con il suo nome inciso, appesa al collo, come un tatuaggio naturale vicino al cuore. So solo una cosa, devo tenerlo quest'amore, il più a lungo possibile, il più vicino possibile, il più tenacemente possibile. Credo che per qualche ragione inconcepibile, tutto quello che riguarda la mia vita passi da lei come se quello che ho vissuto fino al giorno in cui l’ho conosciuta non sia stata vita. Molte cose non conosco ancora di lei, così le scrivo delle cose che vorrei dire, perché non riesco più a stare dentro il silenzio che mi ha accompagnato fino al giorno in cui l'ho incontrata, il suo nome è una musica ininterrotta dentro la mia mente, come una canzone che scivola sulle sue labbra, ma le tengo serrate, troppe bocche si sfamano pronunciando il suo nome, troppe bocche si abbelliscono mormorandole amore, troppe bocche desiderano i suoi baci, troppi uomini mostrano la loro premura nel corteggiarla, portando sul vassoio della seduzione la bellezza dei loro cuori, veri o falsi che siano. Comunque, mi basta chiudere gli occhi per ritrovarmi dentro quelli di lei, cercando di stare attento a non perdermi, cercando di mantenere regolare il respiro e di lasciare un sottile filo di collegamento al mondo esterno per riuscire a rientrare nella realtà. Quegli occhi per me sono come un’immersione in apnea in un fondale verde cobalto dal quale non vorrei più  emergere. Tutto questo fino a quando non ho conosciuto il suono della sua voce. Le voci sono l'unica cosa che non si può sognare, che non si può immaginare, che non puoi dimenticare, sono come la miccia che accende la polvere da sparo che fa esplodere il cuore, così mi accorgo che in fondo, prima di sentirla, da lei non avevo ancora avuto nulla, e che la cosa più preziosa ora è il suono della sua voce. Dirle amore mi riempie di emozione, di quell'imbarazzante pudore che mi assale al pensiero di dirle amore, perché questa è ormai la mia verità, ogni volta che chiudo gli occhi e ogni volta che li riapro, le dico ti amo, allora prendo la penna e glielo scrivo, in modo meravigliosamente stupido.

 
 
 

Ho poco tempo.

Post n°190 pubblicato il 25 Marzo 2013 da semprecesare

Post n°390 pubblicato il 02 Luglio 2011 da cesarexxxxxx

Mi è rimasto solo poco per amare, ti penso, nella mia solita stanza, tra i rumori notturni che filtrano dalla finestra aperta e si fanno più insolenti, più precisi, più prepotenti, esaltati dal silenzio d'estate. In silenzio, ti penso tra gli oggetti di sempre, steso sul letto in disordine, nel ronzio del ventilatore e con il desiderio di un bacio, quel piccolo bacio che tu non sai dare. E penso al tuo viso che nasconde un segreto che non riesci a svelare, e penso ai tuoi occhi che sanno di mare, al tuo corpo che odora di buono, che sa di pulito e di shampoo e profumo, ai tuoi vestiti che sanno di te. E penso al mio odore che sa di solitudine, di vuoto e lavoro, di sole e rumori, di passi ormai stanchi, di pensieri ormai vecchi, di un amore d'altri tempi fatto di figli e famiglia, d'amore, perché l'amore è per sempre e la passione è solo un istante, un acquazzone improvviso che gocciola sulla pelle. Rimango a sognare e ti vedo più bella nei gesti e nei sorrisi di quanto tu possa mai sentirti guardata, e vivo dentro il tuo piccolo amore che va e che viene come un battito di ciglia, come l'intermittenza di una stella lontana, come una promessa che non verrà mai mantenuta. E ti lasci amare come fosse un regalo che mi fai, lasciando frammenti di te, uno sguardo, un sorriso, la voce, con quell'accento leggero, le paure infantili, gli scatti improvvisi, la voglia di andartene. Ma tu non sei qui, sei solo un pensiero nel cuore di un uomo che ha poco tempo per amare, ma un grande desiderio, di essere amato.

 
 
 

L'ubriacatura.

Post n°189 pubblicato il 25 Marzo 2013 da semprecesare

Post n°389 pubblicato il 18 Giugno 2011 da cesarexxxxxx

L'amore è una ubriacatura della mente che galleggia nel bicchiere della solitudine, a ogni sorso pensi che sia l'ultimo, che puoi smettere quando ti pare, ma non è così, la vita è piena di osterie scure, dentro le quali sprofondare alla ricerca di un amore scadente e ogni volta, la strada per raggiungere quel bicchiere, è più confusa, ti oscilla intorno mentre ti viene incontro con le sue luci confuse, con i fantasmi di un solo ricordo, e la bocca si fa sempre più secca e l'amore, quello finto, ti scivola dentro e ti brucia. Con la mano appoggiata al muro ruvido dell'esperienza, chini la testa e vomiti l'anima, per liberarti ancora una volta di quell'amore di poco conto che non è il suo, che non è il tuo, perché quando hai imparato a viverne senza, e lì che cominci ad affogare, nella bottiglia dei pensieri, saccheggiando la cantina delle disillusioni.

 
 
 

Volevo diventare un uomo.

Post n°188 pubblicato il 25 Marzo 2013 da semprecesare

Post n°388 pubblicato il 14 Giugno 2011 da cesarexxxxxx

Volevo diventare un uomo,

un uomo vero,

ma non sono riuscito a diventare

quello che non sono.

Volevo essere diverso,

specchiandomi dentro lo sguardo di un amore sincero,

ma ho capito che era il posto dove cercavo che non andava bene,

non era dentro il cuore di una donna

che mi sarei rispecchiato,

perché quell'uomo giusto,

che io cercavo,

era già dentro di me,

e quell'uomo,

che mi sembrava vero,

non ero io,

ma un altro me stesso

che non conoscevo.

 
 
 

 

 

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