Lu sensu te campa...

Post N° 492


Perchè ormai si reggeva a un filo. Si sentiva travolgere da improvvise ondate di disperazione, e in quei momenti avrebbe solo voluto coricarsi e morire, ma resisteva, non avrebbe ceduto, non si sarebbe arresa, non ancora, a costo di intaccare le ultime riserve di energia rimastele. Era questo rifiuto convulso di cedere che la costringeva a continuare la solita routine, a fare il letto e il bucato e a preparare la cena. Non lo faceva per gli altri due, lo faceva per se stessa. Per questo si aggrappò a i lavori di casa: per non perdere la ragione......Guardava la luce spegnersi a poco a poco, perchè ora faceva buio più tardi. Fra tre ore dormirò, si diceva, e avrò passato un altro giorno senza impazzire. Si stava abituando a considerarlo un risultato. Non pensava al futuro, perchè pensare al futuro ha senso solo se si desidera qualcosa, e lei ora non desiderava niente, le bastava arrivare in fondo alla giornata senza diventare pazza.(FOLLIA - P. McGrath)