sentiero degli elfi

Post N° 92


Trabocchi Lancio sassi nel mare,forse per spaventar pesci,forse per svegliare demoni,che di bottiglie vuote,ne ho viste galleggiare tante. I trabocchi come ragni, guardano le mie illusioni. Ridono della mia poesia,i trabocchi sono tarantole velenose,non sanno catturar pesci di luna.. La mia pazzia mi accompagna,vedo nemici anche sugli scogli,persecutorie manie adagiate sull’acqua, in mezzo a vestali senza verginità nascosta,che custodiscono la tomba del vate. Mentre la nipote del podestà mi scorge,ha gambe lunghe, occhi di fiamma,un nonno eroe di una guerra sbagliata,un nonno con il volto spappolato,lei che non vuole che svegli il demone del mare. Ma è tardi, un sasso, l’ultimo che lancio,quello nero e sporco di catrame,lo desta dal finto sonno eterno,così con ferocia assurda chiede la mia testa,forse è un integralista suicida in un mercato. Come le zampe di una zanzara,solleva i suoi tralicci il vecchio traboccoe con furia l’atterra, sfondando il suo petto.La nipote del podestà mi bacia con trasporto,ma la mia pazzia assale le onde ingarbugliate.