sentierodisole

Il mercante di Venezia.


Questa commedia è veramente un capolavoro letterario.La bella Porzia è vincolata da una pomessa con il padre a sposare colui che riuscirà a trovare in quale tra tre scrigni si trova il suo ritratto.(l'intero testo si può trovare a questo indirizzo:http://www.liberliber.it/biblioteca/s/shakespeare/il_mercante_di_venezia/html/testo.htmNella prima scena Bassanio chiede un prestito al suo amico Antonio per corteggiare la bella Porzia che vive a Belmonte.
Antonio - Bassanio, tu mi dovresti conoscere,e dovresti saper che perdi il tempoe nient'altro a sollecitar cosìalla larga e con circonlocuzioniil mio affetto per te; e mi fai tortopiù a dubitare ch'io non sia dispostoa far tutto il possibile per te,di quanto me n'hai fattoa scialacquar finora tutto il mio.Dimmi solo che cosa vuoi ch'io faccia,e che a tua conoscenza io possa fare,ed io son pronto a farlo. Perciò parlaBassanio - C'è una dama, a Belmonte,ereditiera di grandi ricchezze,e bella, e quel che d'essa è ancor più bello,meravigliosamente piena di virtù.Dai suoi sguardi talvolta ho ricevutodolci muti messaggi. Porzia è il nome...ed in nulla inferiore a quella Porziamoglie di Bruto, figlia di Catone.Né le sue doti sono sconosciutenel vasto mondo, se da ogni costai quattro venti le spingono in casacorteggiatori d'illustre prosapia.Riccioli biondi del color del solele scendon per le tempie: un vello d'oroche della sua dimora di Belmontefa una novella Colchide, ai cui lidimolti Giasoni vanno alla conquista.Antonio mio, s'io solo avessi i mezziper assumere un posto di rivaledi fronte all'uno o all'altro di costoro,il cuor mi presagisce un tal successoda dirmi senza dubbio fortunato!Antonio - Tutte le mie sostanze, tu lo sai,sono attualmente in mare,e al momento non ho danaro liquidoné mercanzie da improntare su due piediuna somma; perciò mettiti pure in giroe prova quel che può darti a Veneziail mio credito. Io sono pronto a spremerloal massimo per dare i mezzi a teper Belmonte e per l'avvenente Porzia.Va' tosto ad informarti - anch'io lo faccio -dove c'è del denaro;ed io non ho problemi ad ottenertelo,per il mio credito e la mia persona.
Nella seconda scena Porzia e la sua cameriera dialogano sui pretendenti appena giunti a Belmonte.Nerissa -Vostro padre era uomo assai virtuoso,ed i sant'uomini, in punto di morte,sono sempre, si sa, bene ispirati;onde l'idea di questa lotteriae di questi tre bravi cofanettipieni ciascuno rispettivamented'oro, d'argento e piombo,tra i quali chi scegliesse, a suo talento,lo scrigno giusto, sceglierebbe voi,a me sembra una buona ispirazione:perché non potrà mai scegliere benese non colui che sappia amarvi bene.Ma c'è, tra i pretendenti principeschiche son qui giunti per tentar la sorte,qualcuno che vi susciti nell'animopiù calore degli altri?...Nerissa - Comunque non avete più bisognodi temere di sposare l'uno o l'altrodi questi gentiluomini, signora,perché m'han tutti esternato il propositodi ritornarsene al paese loro,senza stare più a lungo in casa vostraa importunarvi con la loro corte,se proprio a conquistare il vostro amorenon c'è altro modo che la condizioneposta da vostro padre con gli scrigni.Porzia -Vivessi tanto a lungoda diventar come Sibilla vecchia,voglio morire casta come Diana,se non sarà nessuno a conquistarmisecondo quanto per me ha dettatol'ultima volontà del padre mio.Son felice, comunque, di sentireche questo lotto di corteggiatorisi sia mostrato così ragionevole;perché non c'è nessuno in mezzo a lorola cui partenza non mi sia gradita.Perciò buon viaggio, e che Dio li accompagni!Nerissa - Ricordate, signora, un Veneziano,uomo di lettere e militare,che venne qui, vivente vostro padre,col Marchese di Monferrato?Porzia - Oh, sì,Bassanio: così credo si chiamasse.Nerissa - Infatti; quello là, di tutti gli uominiche mai videro i poveri miei occhiera il più degno d'una bella dama.Nell'atto secondo tre pretendenti provano a trovare l'effigie di Porzia: il pricipe del marocco, il principe d'Aragona e Bassanio.
Marocco - Non vi spiaccia il color della mia pelle,bruna livrea del mio torrido sole,di cui sono un vicino e al cui raggioposso dir quasi che sono cresciuto.Ma portatemi quil'uomo più bello che sia nato al nord,dove il fuoco di Febo a malapenariesce a liquefare dei ghiaccioli,e facciamoci insieme lui ed io,un taglio nella carne,a mostrar quale sangue è più vermiglio.tra il mio e il suo. Io ti dico, signora,che questo mio sembianteha intimorito uomini valenti;e ti posso giurare, sul mio amore,ch'esso è piaciuto alle più avvenentie degne vergini del nostro clima.Ed io non cambierei questo colore,mia graziosa regina, a nessun prezzo,salvo che per rapire il vostro amore.Porzia - A questa scelta io non son guidatasoltanto dalla saggia direzionedell'occhio d'una vergine fanciulla;c'è in più la lotteria del mio destinoche m'interdice dalla facoltàdi scegliere secondo ch'io vorrei.Ma, se mio padre non m'avesse impostoquesta limitazione, e vincolatod'espresso suo volere a darmi in moglieall'uomo che riesca a conquistarmicoi mezzi che v'ho detto, illustre principe,voi sareste gradito agli occhi mieinon men che ogni altro dei visitatorich'io finora abbia vistovenuti qui a richiedere il mio amore.Marocco - Ed io anche di questo vi ringrazio.Perciò, vi prego, vogliate condurmiagli scrigni, a tentar la mia fortuna.Io vi giuro su questa scimitarra,ch'ha ucciso il re e un principe di Persia,che ha vinto pel sultano Solimanotre battaglie campali,che mi sento di far abbassar gli occhiall'uomo più spavaldo della terra,di sfidare il più intrepido coraggio,di strappar via i cuccioli lattantidalle poppe dell'orsa,sì, di prendere a beffa anche il leoneallorché rugge davanti alla predaper ottenerne in premio te, signora.Ma, qui, purtroppo, mi sento impotente!Se giocassero ai dadi Ercole e Licaper stabilir tra loro chi è più forte,potrebbe ben dalla mano più debolesortire il numero più alto, e Alcidene sortirebbe allora superatoin forza e robustezza dal suo servo.E così io, la Fortuna che è ciecaguidandomi, potrei essere perdentea vantaggio d'alcuno meno degno,e addolorarmene fino a morire.
Porzia - A voi dunque decidere:o ricusar di cimentarvi a scegliere,o cimentarvi, ma giurare prima,che qualora la vostra scelta cadasullo scrigno sbagliato,mai più voi parlerete ad una damadi profferte d'amore. Riflettete.Marocco - Bene, profferte non ne farò più.Vogliate intanto condurmi al mio rischio.Marocco - Il primo, d'oro, reca questa scritta:"Chi sceglie me avrà ciò che molti agognano".Il secondo, d'argento, ha questo avviso:"Chi sceglie me s'avrà quel che si merita".Il terzo, tutto di pesante piombo,porta a sua volta questa secca scritta:"Chi sceglie me sarà obbligato a dareed arrischiare tutto quel che ha".Come fare per sceglier quello giusto?Porzia - Uno dei tre contiene il mio ritratto,principe: se voi sceglierete quello,io, insieme con esso, sarò vostra.Marocco - Mi guidi nella scelta un qualche dio...Voglio legger di nuovo le iscrizioni.Che dice questo scrignetto di piombo?"Chi sceglie me sarà obbligato a dareed arrischiare tutto quel che ha"."Sarà obbligato a dare..." E per che cosa?Per del piombo?... Arrischiare per del piombo!Questo scrigno promette solo rischi.Chi mette a rischio tutto quel che ha,spera, rischiando, sostanziosi introiti.Un ingegno doratonon s'abbassa a bramar vile sostanza;ed io nulla darò né arrischieròper del piombo. Che dice ora l'argentoin quel suo bel pallore virginale?"Chi sceglie me s'avrà quel che si merita"."S'avrà quel che si merita..."Fermati qui, Marocco, e pesa benecon equa mano quello che tu vali.Se ti devi pesare sulla basedella valuta che fai di te stesso,tu meriti abbastanza; l'"abbastanza"potrebbe tuttavia non tanto estendersifino a includere questa signora;dubitare d'altronde del mio meritosarebbe disistima di me stesso..."S'avrà quel che si merita..."Ebbene, questo è proprio la signora!Io me la merito pei miei natali,e per le mie fortune, le mie grazie,i modi della mia educazione;ma ancora più di tutto questo insieme,io me la merito per il mio amore!Se mi fermassi qui, e scegliessi questo?...Prima, però, leggiamo un'altra voltaquello ch'è inciso sullo scrigno d'oro:"Chi sceglie me avrà ciò cui molti agognano"...È chiaro: è questa dama!È proprio lei cui tutto il mondo agogna,se per baciare questo reliquiariod'una santa terrena che respiravengon dai quattro canti della terra.I deserti d'Ircania e le selvaggesolitudini dell'immensa Arabiason divenute tante vie maestreper quanti principi per esse passanoper venire a veder la bella Porzia.L'equoreo regno che, col capo altero,manda in alto i suoi sputi in faccia al cielo,non è ostacolo ai principi stranieriche lo traversano come un ruscelloper venire a mirar la bella Porzia.La celestiale immagine di leiè chiusa in uno di questi tre scrigni.Che sia quello di piombo a contenerla?No, che sarebbe un vero sacrilegiosol concepire un sì basso pensiero!Troppo vile materia, per serbareil suo sudario in quell'oscura tomba.O devo credere ch'ella si troviracchiusa nell'argento che dell'oroè meno puro almen dieci volte?O reo pensiero! Mai sì ricca gemmafu incastonata meno che nell'oro.In Inghilterra ha corso una monetacon l'effigie d'un angelo nell'oro,ma scolpita soltanto in superficie;qui invece un angelo giace all'internod'un letto d'oro... Datemi la chiave!Scelgo questo, e m'assista la fortuna!(Apre lo scrigno d'oro) Oh, diavolo! Che cosa c'è qui dentro?Un teschio, nelle cui scavate occhiaieun cartiglio. Leggiamo che c'è scritto:(Legge) "Non è tutt'oro quello che risplende;questa massima udita hai tu sovente.Più d'un uomo la vita ha maledettoper badar solo al mio esterno aspetto.Vermi racchiude ogni dorato avello.Se, così come ardito tu sei stato,uomo saggio ti fossi dimostrato,giovin di membra, vecchio di cervello,non saresti rimasto inappagato.Addio. Gelata è ormai la tua profferta,gelata invero, ed invano sofferta.Di' dunque addio all'amore perduto,e porgi al gelo un caldo benvenuto".O Porzia, addio. Ho il cuore troppo greveper dilungarmi in tediosi congedi;così partono tutti i perditori.Viene poi il turno del principe di Aragona:Ed io ad esse son così disposto.Ora, Fortuna, a te:arridi alle speranze del mio cuore!Oro, argento e vil piombo..."Chi sceglie me, sarà costretto a dareed arrischiare tutto quel che ha"...Dovresti avere un ben più degno aspettoper tentarmi a donare e ad arrischiare...Ma che dice lo scrigno d'oro? Ah!"Chi sceglie me avrà ciò cui molti agognano"...Ciò che agognano molti... ma quel "molti"può bene intendere il volgo sciocco,che sceglie solo in base alle apparenzee sol conosce quel che vede l'occhio,e, svagato com'è, non sa scrutarele cose a fondo, e, simile alla rondine,si fa il nido all'esterno delle mura,esposto ai rischi e alla mercé del caso.E io non voglio sceglierecosa che sia da molti vagheggiata,perché non amo aver gli stessi gustidella gente volgare, ed imbrancarmicon il volgo profano ed ignorante.Ed ora vengo a te,argentea dimora d'un tesoro:ripeti agli occhi mieila legenda che porti sopra incisa:"Chi sceglie me, s'avrà quel che si merita".Ed è anche ben detto:perché chi potrà andare per il mondoin cerca di fortuna e farsi onoresenza avere lo stampo in sé del merito?Di una non meritata dignitànessun uomo presuma di vestirsi.Dio volesse che beni e rango e ufficinon si ottenessero per corruzione,e il lustro dell'onore fosse il fruttodel merito di chi n'è rivestito!Quanti che stanno con la testa nudase la dovrebbero allora coprire!Quanti che sono in posti di comandose ne dovrebbero star sottoposti!Quanta bassa progeniesarebbe sceverata come puladalla nobil sementa dell'onore!E quanto onore sarebbe raccoltod'in fra le stoppie e i rifiuti del mondoper essere lustrato e messo a nuovo!Ma basta, ritorniamo alla mia scelta.Io pretendo d'avere quel che merito.Perciò vogliate porgermi la chiavedi questo cofanetto, e senza indugiodisserrerò da qui le mie fortune.(Gli viene porta la chiave ed apre lo scrigno d'argento)Porzia - (A parte, vedendo il principe ammutolito nel vedere il contenuto dello scrigno)Troppo lungo esitareper ciò che avete trovato là dentro.Aragona - Che c'è qui dentro? Il viso d'un idiotache ammiccando mi porge un cartellino...Leggiamolo... Però quanto diversosei tu da Porzia! Quanto son diversida ciò le mie speranze ed i miei meriti!"Chi sceglie me s'avrà quel che si merita"Dunque, non meritavo altro di meglioche il volto di un idiota? Questo valgo?E non merito nulla di più degno?Porzia - Far torto e giudicare il torto fattoson due operazioni ben distintee di opposta natura.Aragona - (Legge il cartello)"Sette volte nel fuoco fui temprato,sette volte dovette esser saggiatochi nella scelta non ha mai sbagliato.Guai a colui che l'ombre vuol baciare:quale felicità può un'ombra dare?Io so che vivono su questa terrastolti che un manto d'argento rinserra,com'era questo ov'io mi riserrai.Prenditi pur la moglie che vorrai,ma tieni sempre me come tua guida.E così vattene. Per te è finita."Quanto più a lungo qui mi tratterròtanto più sciocco agli occhi suoi sarò.Con una testa stolta a corteggiareson venuto: con due debbo partire.Addio, dolcezza. Terrò il giuramentodi sopportare in pace il mio tormento.(Esce con il seguito)Porzia - E così il cero ha bruciacchiato il tarlo!Oh, questi stupidi raziocinanti!Con tutto il loro saggio ragionarequando debbono sceglierehan sempre la saggezza di sbagliare!