sentierodisole

La scelta di Bassanio


E finalmente arriva anche per Bassanio il momento di scegliere uno tra i tre scrigni dentro in quale si potrebbe celare il ritratto di Porzia; nel caso di fallimento non potrà più chiedere la mano di nessun'altra donna.(Il testo integrale in italiano lo si può trovare qui:http://www.liberliber.it/biblioteca/s/shakespeare/il_mercante_di_venezia/html/testo.htmPorzia - Vi prego, pazientate ancora un poco;fate scorrere ancora uno, due giorniprima di cimentarvi con gli scrigni;ché se sbagliaste nella vostra sceltaio perderei la vostra compagnia.Indugiate perciò ancora un poco...C'è qualcosa - ma non è certo amore -che mi dice che non vi vorrei perdere;e voi sapete che non è dall'odioche può venire un tale ammonimento;ma per tema che voi non comprendiateil mio sentire appieno - e una fanciullanon ha altra lingua che il proprio pensieroio vorrei trattenervi un mese o dueavanti che per me vi avventuriate.Potrei indicarvi come sceglier bene...ma no, che allora mi farei spergiura,e questo mai...; però potreste perdermi;e il pensiero che ciò possa accadere,mi farebbe sembrar per me peccatoil non aver peccato di spergiuro.Maledetti i vostri occhi!...M'hanno stregata e spaccata a metà:una metà è la vostra...l'altra metà di me è pure vostra...voglio dire la mia; ma s'essa è mia,è vostra, e così io son vostra tutta.Oh, che tempi crudeli questi nostri,che frappongono tanti impedimentitra possessore e cosa posseduta!Così, sebbene vostra, io non son vostra.E se così dev'essere,se ne vada all'inferno la fortunanon io per questo!... Sto parlando troppo,ma è solo per tesoreggiare il tempo,per ritardarlo, tirarlo più a lungoper trattenervi dal tentar la scelta.Bassanio - Ch'io scelga subito; ché nel mio stato,io vivo alla tortura.Porzia -Alla tortura,Bassanio? Ma qual nero tradimentoè mescolato allora al vostro amore?Bassanio -Nessuno, fuor che il nero tradimentodell'incertezza che mi fa temeredi non poter godere del mio amore.In me tra il tradimento ed il mio amoreci può esser la stessa convivenzache tra la neve e il fuoco.Porzia -Già, ma ho paura che diciate questosotto tortura, sotto le cui strettegli uomini dicono qualunque cosa.Bassanio -Voi promettetemi salva la vita,ed io confesserò la verità.Porzia -Bene, confessa e vivi.Bassanio -"Confessa" e "ama": dovevate dire:avreste tratto da voi stessa il succodella mia confessione.O felice tormento, la tortura,quando è lo stesso mio torturatoread insegnarmi qual risposta dareper sottrarmi da essa!...Fatemi andare incontro alla mia sorteed agli scrigni.Porzia -Ebbene, allora avanti;io son rinchiusa dentro uno dei tre.Se voi mi amate, voi mi troverete.Nerissa e l'altre, statevi da parte;e suoni anche la musicamentr'ei procede a fare la sua scelta;se perde, la sua fine sarà similealla fine del cigno, che si spegnepian piano nella musica;e a far più vera la similitudine,i miei occhi saranno il suo ruscelloed il suo liquido letto di morte.Ma può vincere; e allora questa musicache potrà essere? Sarà la musicadella fanfara reale che suonaal momento che i sudditi fedelis'inchinano davanti ad un monarcatesté incoronato; e sarà simileai dolci suoni che all'alzar del giornos'insinuano nelle sognanti orecchiedel fidanzato, e lo chiamano a nozze.Ecco, ora s'avvia, non men prestantenel portamento, ma assai più amorevoled'Alcide giovinetto, quando questimosse i suoi passi a liberar dall'orcala vergine che la tremante Troiaaveva offerto in sacrifizio al mostro.Io son la vittima sacrificale;e l'altre donne che son là in disparteson le Dardanie mogli,venute qui con lacrimose faccea veder l'esito di quell'impresa.Va', Ercole! E vivi, per ch'io viva!Io seguo ansiosa questo tuo cimentocon più trepidazioneche non tu nell'accingerti alla prova.(Mentre Bassanio s'avvicina ad esaminare gli scrigni,è intonata da Porzia una canzone)CANZONE"Dimmi, dimmi questa cosa:dove nasce capricciosala passione dell'amore,dalla testa oppur dal cuore?Essa nasce da un nonnulla:da uno sguardo traditore,ed in quella stessa culladove nasce, vive e muore.Facciam perciò per essa rintoccarea morto la campana;ed io per prima la voglio suonare:Din, don, din don..."(Tutti)"Din don, campana".Bassanio -Spesso l'aspetto esternofa apparire le cose men che sonoin realtà. Dall'ornamento esternoil mondo si lasciò sempre ingannare.Nel mondo della legge,quale causa, per quanto sporca e trista,non saprà oscurar la sua natura,se perorata da un fiorito accento?Qual dannato peccato, in religione,non saprà rendere sacro e legittimoun portamento serio e dignitosoche rechi a suo sostegno i sacri testi,nascondendo così la sua nequiziadietro un bell'ornamento?Al mondo non c'è vizio sì smaccatoche non possa coprir la sua magagnacon qualche segno esterno di virtù.Quanti codardi, dal cuore malfidosimili a tanti scalini di sabbia,ostentan tuttavia sul loro mentobarbe degne d'un Ercole,e cipiglio di Marte, ed a frugarlihanno il fegato bianco come il latte:gente cui basta il fumo del coraggioper illudersi d'apparir temuti.E la bellezza, ad osservarla bene,scoprirete che può comprarsi a peso,che là compie un prodigio di natura,dove riesce a render più leggeretutte quelle che più ne sono cariche.E tali son quei riccioletti d'oroattorcigliati come serpentelliche fanno voluttuose caprioleal vento sopra una beltà apparente,e sono molto spesso ritenutiessere stati in cima a un'altra testa...e il cranio che li crebbe è in un sepolcro.L'ornamento così altro non èche il malfido arenile d'un oceanopieno d'insidie, come il bello scialledi cui si vela una bellezza indiana;in sostanza, la falsa veritàche i nostri astuti tempi metton super ingannare anche i più avveduti.Perciò tu, oro lustro e sfavillante,duro alimento a Mida, io non ti voglio.Né te, pallido argento,volgar mezzano d'ogni uman barattoio sceglierò; ma te, ruvido piombo,che minacci piuttosto che promettere,te, la cui pallidezzami commuove più d'ogni bel discorso,te io scelgo. E che gioia me ne venga!Porzia - (A parte) Ah, come ogni altro moto del mio animo- dubbi, disperazione presto accolta,paure, verde-occhiuta gelosia -,ora sembra dissolversi nell'aria!Sta' calmo, amore, frena la tua estasi;contieni in giusti limiti il tuo gaudio,non dar sfogo alla tua esuberanza.Sento troppo la tua felicità!Falla più lieve, temo di soccombere.Bassanio -(Aprendo lo scrigno di piombo)Che trovo qui?... Un ritratto. Porzia bella!Quale semidio è potuto arrivarea ritrarla così vera e reale?Si muovono questi occhi,oppure è il moto delle mie pupilleche me li fa apparire che si muovano?Le labbra sono appena un po' socchiuse,come divise da un dolce respiro:dolce barriera a separar tra lorosì dolci amici. Qui nei suoi capelli,l'artista, ad imitar l'arte del ragno,ha intessuto una trama tutta d'oroper irretirvi i cuori, più che il ragnole mosche dentro le sue ragnatele.Ma gli occhi... come ha potuto guardarliper riprodurli? Terminato il primo,come questo non gli ha rapito i suoi,sì da lasciare l'opera incompiuta?Eppure no, guardate: ogni mia lodedi questa effigie fa torto al realesuo modello, di tanto questa immaginesembra andarsene zoppa dietro ad esso.Ed ecco il rotoletto con la scrittache contiene e compendia la mia sorte:(Legge)"Tu che scelto non hai per la tua vista,sorte ingannevole evitasti e trista.Dacché ti venne siffatta fortunaresta lieto di questa tua conquistané cercarne più alcuna.Se di questa ti sei ben allietato,ed hai la gioia ch'ha sempre cercato,volgiti alla tua dama,e con un bacio l'amor suo reclama."Gentile, il rotoletto!...(A Porzia)Bella signora, con licenza vostra,io seguo quel che dice questo scritto,nel dare e nel ricevere. Signora,simile ad uno di due contendentiin gara per un premio,che pensa d'aver bene combattutoagli occhi della gente,allo scoppiar del fragoroso applausoe delle generali acclamazionisi guarda intorno tutto frastornatoe ancor dubbioso se quelle esplosionid'approvazione siano o no per lui,io resto ancor dubbioso,bellissima, se quel che vedo è vero,finché non siate voi personalmentea confermarlo ed a ratificarlo.Porzia -Voi mi vedete, nobile Bassanio,quale sono. Se fosse per me sola,nulla ambizione avreidi vedermi migliore; ma per voi,vorrei esser me stessa venti volte,mille volte più bella,e diecimila volte ancor più ricca,sì che soltanto per trovarmi in altonella stima e l'apprezzamento vostri,io fossi per virtù, per forza d'animo,per bellezza, ricchezza ed amicizieoltre e al disopra d'ogni vostra stima.Ma la somma di me non è gran cosa:detta all'ingrosso, sono una ragazzapovera d'istruzione ed inesperta;sol fortunata in questo,di non essere ancora tanto vecchiada non esser più in grado d'imparare;più fortunata ancora,per non esser cresciuta tanto stupidada non esser capace d'imparare;ma sopra ogni altra cosa fortunatadi confidare il docile mio spiritoal vostro, per riceverne la guidacome dal suo signore, dal suo re.Io stessa e ciò ch'è mio,d'ora in avanti è convertito in voie in ciò ch'è vostro. Finora sono statail signore di questa bella casa,padrone dei miei servi,regina di me stessa; d'ora in poicasa, servi, la stessa mia personasono vostri, voi siete il mio signore.Ed io li affido a voi con questo anello,da cui se mai doveste separarvisia col perderlo, o sia col liberarvene,sia questo per me il segnoche il vostro amore per me s'è corrottoe questo sia legittima cagioneper me di farvene aperta rampogna.Bassanio -Voi m'avete svuotato di parole,signora; solo il sangue mio vi parla,il sangue, che mi scorre nelle vene;e c'è tal confusione nei miei sensiqual si vede alla fine d'un discorsopronunciato da un beneamato principe,tra la folla vociante ed entusiastaquando ogni moto dell'informe massa,per sé insignificante, se isolato,si trasforma, fondendosi in un tutto,in un enorme, vastissimo insiemedi null'altro composto che di gioiaespressa e non espressa.Ma quel giorno che questo vostro anelloavesse a separarsi dal mio dito,allora da quel dito anche la vitasi sarà separata. Oh, dite pureche quel giorno Bassanio sarà morto!Nerissa - Mio signore e signora, or tocca a noi,che siam finora rimasti in dispartespettatori del lieto coronarsidei vostri desideri,d'inneggiare gridando: "Gioia a voi!"."Gioia a voi, mio signore e mia signora!"