L’onda chiese al mare:”Mi vuoi bene?". Ed il mare
le rispose: "Il mio bene è così forte che ogni
volta che t’allontani verso la terra io ti tiro
indietro per riprenderti tra le mie braccia. Senza te
la mia vita sarebbe insignificante. Sarei un mare
piatto, senza emozione. Tu sei l’essenza del mio
esistere. L’onda fu felice. Tra le braccia del mare.
Facendo finta, ogni volta di volare via, per dare quel
senso di precarietà alle cose, per renderle preziose.
Ed ogni volta il mare la riprendeva, con le sue braccia
grandi, per riportarla a sé. Raccontano che una notte
la luna illuminava il mondo, e l’onda bianca
lentamente, in un ballo infinito, scivolava tra un
prendersi e un lasciarsi, col mare che stendeva le
braccia per poi ritirarle, facendo finta a volte di non
poterlo fare, perché l’onda potesse assaporare
anch’essa quella precarietà che rende le cose preziose.
L’onda ed il mare sono ancora lì, nel gioco infinito
delle emozioni. E fanno finta che sarà l’ultima volta
che l’onda partirà verso la terra, per non tornare più,
ma poi, alla fine, è più forte su tutto il bisogno di
riprendersi. Nel sogno di un bene senza fine.
Inviato da: soltanto_unsogno
il 10/02/2016 alle 12:32
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il 30/01/2015 alle 20:52
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il 07/06/2012 alle 15:32
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il 07/06/2012 alle 13:01
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il 01/06/2012 alle 19:57