Fotografie dal mondo

Post N° 89


RIEN NE VA PLUSEnrico Ruggeri  Rien ne va pluse salta la pallina in mezzo a quella grande ruotaun solo punto verde tra il rosso e il nerol'incognita apparente di uno zeroRien ne va plusRien ne va plusRien ne va plusRien ne va plusNon credo a ciò che in Francia chiamano coupe de foudrel'amore occupa il capillare molto lentomediando la ragione con un nuovo sentimentoPerò...cambiano le donne insieme alle stagionie allevano bambini che seguono acquilonie il musicista ancora le rincorre con nuove canzonie poi...diventano madri quelle signorinepurchè ci sia un uomo che le veda ragazzinequell'uomo non le faccia invecchiare le lasci cantarePoi...Rien ne va plusRien ne va plusRien ne va plusRien ne va plusPotremmo sbilanciarci e dire pour toujoursma attenti a non sbagliare qualche accentoattenti a non lasciarsi spettinare dal ventoPerò... Qualcuno poi sutura le feritec'è qualcuno da fuori che ci aspetta alle uscitecome il giocatore sconfitto che si allena per nuove partitela portinaia che ci dice buongiornoe il girone di andata fa posto al ritornosta decollando un satellite che gravita attornoPour toujoursPour toujoursah, pour toujoursQualcuno poi sutura le feritec'è qualcuno da fuori che ci aspetta alle uscitecome il giocatore sconfitto che si allena per nuove partiteci stanno dicendo buongiornoe il girone di andata fa posto al ritornosta decollando un satellite che gravita attorno  Questa canzone di Ruggeri, presentata a San Remo nell'86, quando il festival era ancora abbastanza credibile, l'ho scoperta di recente. Di Ruggeri apprezzo il fatto che spesso ha cercato 'contaminazioni' nella musica e nella cultura straniera; mi piace anche "Primavera a Sarajevo" ispirandosi alla musica di Goran Bregovich, come forse qualcuno ricorda dal mio vecchio blog ho visitato la Croazia e altri paesi dell'est, e ho ricordi molto belli di quelle terre.L'ho ascoltata in macchina e non ne ho capito immediatamente tutto il senso delle metafore anche perchè di solito quando guido penso alla strada!!! Però mi piaceva e l'ho scaricata. Rien ne va plus è la formula rituale con cui il sacerdote di un casinò di livello chiude il gioco. La vita è come la roulette alla fine della partita si tirano le somme e si vede chi ha vinto e chi ha perso. Esce lo zero, 'apparente incognita' che uccide tutte le scommesse sul colore, sul pari o dispari, sulle dozzine, sui primi o sugli ultimi 18, e permette il vantaggio matematico del banco. Apparentemente è un destino perdente, in realtà è il numero perfetto per antonomasia capace di elevarsi al di sopra degli altri numeri 'rossi e neri' e quindi non inquadrabile. Anche l'amore autentico è raro. Non crede al 'colpo di fulmine' i sentimenti entrano nel corpo lentamente. La vita cambia come cambiano le donne, ma forse tornare come si era prima è impossibile pour toujours. O forse bisogna sapersi accontentarsi della portinaia e cominciare il girone di ritorno perchè il campionato non è ancora finito e si puo' non retrocedere se non addirittura andare a coppa o vincere lo scudo! altra metafora inerente al gioco. Finisce con la visione di un satellite che decolla nello spazio, per gravitare intorno alla terra, come la pallina nella grande ruota. Metafora sia del futuro sia della morte. L'uomo degli anni '80 era molto più suggestionato dalle conquiste spaziale, negli anni l'interesse dei politici dei superstati e dell'opinione pubblica è diminuito.