SENZA CONFINE...Pensieri, foto e altro |
Un po' di me..
Questa frase me la scrisse una persona che mi ha sostenuto tanto, che mi ha dato e mi dà forza. La scrivo nel blog, perchè quando tutto va male, è bene ricordare a se stessi e agli altri che ce la si può fare, che dopo la tempesta torna il sereno...che c'è un tempo per tutto, anche per vincere!
"Quando pensi che tutto sia perso, è proprio quello il momento di ricominciare, raccogli ciò che di buono sei risucito a creare e portalo con te, il resto lascialo. Vestiti di un sorriso e di tanta speranza, allena il tuo cuore per le future battaglie e impara da quelle che tu chiami sconfitte.
Ricorda: c'è il tempo per piangere e il tempo per sorridere, SEMPRE. Se questo è il giorno della tua lacrima, ricordati che domani si potrà trasformare in un sorriso se tu lo vorrai."
IL GRANDE MORRICONE...
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corri corri corri..e poi ti fermi a pensare che forse hai corso troppo, che non hai visto, che ti sei perso qualcosa o peggio qualcuno...
corri corri, perchè hai da fare, non hai tempo per altre cose..ma è davvero così?
non lo so...io sinceramente sono così...quando ho tempo vengo qui e scrvio...ma a volte corre e non passo di qui...
oggi passo e lascio un pensiero a tutte le donne...che mi vogliono bene, che mi hanno voluto bene e che me ne vorranno.......
tua mamma ti portava in bagno, puliva la tavolozza, ne ricopriva il
perimetro con la carta igienica e poi ti spiegava: 'MAI, MAI
appoggiarsi sul gabinetto' e poi ti mostrava 'la posizione' che consiste nel bilanciarsi sulla tazza facendo come per sedersi ma senza che il corpo venga a
contatto con la tavolozza.
'La posizione' è una delle prime lezioni di vita di una bambina, importantissima e necessaria, deve accompagnarci per il resto della vita. Ma ancora oggi, da adulte, 'la posizione' è terribilmente difficile da mantenere quando hai la vescica che sta per esplodere.
Quando 'devi andare' in un bagno pubblico, ti ritrovi con una coda di donne che ti fa pensare che dentro ci sia Brad Pitt. Allora ti metti
buona ad aspettare, sorridendo amabilmente alle altre che aspettano anche loro con le gambe e le braccia incrociate. È la posizione ufficiale di
'me la sto facendo addosso'.
Finalmente tocca a te, ma arriva sempre la mamma con 'la bambina piccola che non può più trattenersi' e ne approfittano per passare avanti
tutte e due! A quel punto controlli sotto le porte per vedere se ci sono gambe. Sono tutti occupati. Finalmente se ne apre uno e ti butti addosso alla
persona che esce. Entri e ti accorgi che non c'è la chiave (non c'è mai); non importa... Appendi la borsa a un gancio sulla porta, e se non
c'è (non c'è mai), ispezioni la zona, il pavimento è pieno di liquidi non ben definiti e non osi poggiarla lì, per cui te la appendi al collo ed è pesantissima, piena com'è di cose che ci hai messo dentro, la
maggior parte delle quali non usi ma le tieni perché non si sa mai. Tornando alla porta...dato
che non c'è la chiave, devi tenerla con una mano, mentre con l'altra ti
abbassi i pantaloni e assumi 'la posizione'... AAhhhhhh...
finalmente...
A questo punto cominciano a tremarti le gambe... perché sei sospesa inaria, con le ginocchia piegate, i pantaloni abbassati che ti bloccano la circolazione, il braccio teso che fa forza contro la porta e una borsa di 5 chili appesa al collo. Vorresti sederti, ma non hai avuto il tempo di pulire la tazza né di coprirla con la carta, dentro di te pensi che non succederebbe nulla ma la voce di tua madre ti risuona in testa 'non sederti mai su un gabinetto pubblico!', così rimani nella 'posizione', ma per un errore di calcolo un piccolo zampillo ti schizza sulle calze!!!
Sei fortunata se non ti bagni le scarpe. Mantenere 'la posizione' richiede grande concentrazione. Per allontanare dalla mente questa disgrazia,
cerchi il rotolo di carta igienica maaa, cavolo...! non ce n'è...!(mai).
porta, ci pensi su un attimo, ma non hai scelta. E non appena lasci la
porta, qualcuno la spinge e devi frenarla con un movimento brusco, altrimentitutti ti vedranno semiseduta in aria con i pantaloni abbassati.
aprirla di nuovo (in questo noi donne ci rispettiamo molto) e ti rimetti a cercare il keenex, vorresti usarne un paio ma sai quanto possono tornare utili
in casi come questi e ti accontenti di uno, non si sa mai. In questo
preciso momento si spegne la luce automatica, ma in un cubicolo così minuscolo non sarà tanto difficile trovare l'interruttore!
Senza contare il bernoccolo causato dal colpo di porta, il dolore al collo per la borsa, il sudore che ti scorre sulla fronte, lo schizzo
sulle calze... il ricordo di tua mamma che sarebbe vergognatissima se ti vedesse così; perché il suo culo non ha mai toccato la tavolozza di un
bagno pubblico, perché davvero 'non sai quante malattie potresti prenderti qui'.
Ma la debacle non è finita... sei esausta, quando ti metti in piedi non senti più le gambe, ti rivesti velocemente e soprattutto tiri lo sciacquone!
Se non funziona preferiresti non uscire più da quel bagno, che vergogna!
lavandino; l'asciugamani è così scarso che finisci per asciugarti le
mani nei pantaloni, perché non vuoi sprecare un altro kleenex per questo!
Esci passando accanto a tutte le altre donne che ancora aspettano con le gambe incrociate e in quei momenti non riesci a sorridere spontaneamente, cosciente del fatto che hai passato un'eternità là dentro.
C'era molta coda' ti limiti a rispondere.
molto più semplice e veloce perché tu devi concentrarti solo nel
mantenere 'la posizione'. E la dignità.
*Questo è dedicato alle donne di tutto il mondo che hanno usato un bagno pubblico e a voi uomini, perché capiate come mai ci stiamo tanto.*
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Inviato da: cassetta2
il 16/10/2020 alle 17:31
Inviato da: dolcepeperinaa
il 31/01/2009 alle 15:33
Inviato da: dolcepeperinaa
il 01/12/2008 alle 12:03
Inviato da: dolcepeperinaa
il 23/10/2008 alle 12:51
Inviato da: dolcepeperinaa
il 25/09/2008 alle 11:43