SENZA CONFINI 2015

Finalmente ci siamo!


Finalmente ci siamo!Finalmente ci siamo! Con questa espressione si potrebbe sintetizzare il Giorno del Ricordo 2015. Dal 2004 si commemorano le vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata. Fino a pochi anni fa la Rai faceva molta fatica solamente a parlarne o a trasmettere un documentario su quei tragici fatti. Ora possiamo dire che lo spazio dedicato all’esodo istriano non solo dalla Rai ma anche da altri media è molto soddisfacente anche se sicuramente si può fare di più. Fino a tre o quattro anni fa quelle vittime innocenti sono stati morti di serie B e per una parte ormai minoritaria del nostro paese lo sono ancora. Ma se la visibilità è sicuramente cresciuta su quei tragici fatti è grazie ad un’opera teatrale a dir poco impeccabile. Bisogna riconoscere che Simone Cristicchi è riuscito a fare breccia. il cantautore romano ha trattato quei temi incredibilmente drammatici con una sensibilità unica. E a differenza di altre opere dedicate all’esodo Magazzino 18 può vantarsi di aver avuto un successo senza eguali. Chi si ricorda “Il cuore nel pozzo”? oppure “Porzus”? o ancora i molti libri dedicati all’esodo? Beh sicuramente se lo ricordano gli esuli, i loro parenti oppure gli storici o ancora le persone che nutrono interesse su quel tema. Ma la gente comune e disinteressata alla storia del confine orientale sicuramente non conosce queste opere. Grazie al Magazzino 18 la storia di quegli italiani dimenticati è finalmente conosciuta da una buona fetta del paese, basta pensare che, ovunque venga portata, l’opera di Cristicchi fa il pieno di spettatori. In ogni teatro del nostro paese ma anche in Istria e in Canada il successo è stato a dir poco commovente. L’opera, nata nel 2013, continua a girare per tutto lo stivale e riceve riconoscimenti molto importanti. Da un sondaggio commissionato diversi anni fa dall’Associazione Venezia Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, gli italiani che sapevano cos’erano le foibe o l’esodo erano solamente il 30%. Si può dire che questa percentuale grazie all’apporto considerevole di Cristicchi è destinata a crescere notevolmente. Il cantautore nato a Roma nel 1977 viene chiamato spesso nelle scuole per raccontare l’esodo dei giuliano-dalmati e per spiegare come è nato il suo interesse per questa storia molto dolorosa. Indubbiamente ora di esodo e foibe si parla di più non solo dai partiti politici ma bensì dalle stesse associazioni. L’associazione più conosciuta degli esuli, l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, solamente nel 2014, durante il 10 Febbraio, ha organizzato ben 350 eventi. Finalmente l’esodo non è più rimasto chiuso a Trieste, dove si ricorda ogni giorno, ma si è preso la scena quasi ovunque da Bolzano fino al Sud Italia. Questa storia rimasta nascosta per molti anni ora è conosciuta. Non c’è comunque solo il Magazzino 18 ma anche l’interessante libro di Nino Benvenuti “L’Isola che non c’è” e prossimamente ci sarà l’uscita del film “Rosso Istria” del regista Antonello Bellucco, figlio di profughi fiumani. Questo film già presentato a Padova è dedicato a Norma Cossetto, giovane studentessa istriana uccisa barbaramente dai titini. La storie importanti dell’esodo riescono ad interessare una quantità vasta di persone. In futuro speriamo che questi film, libri o opere si moltiplichino. Dell’esodo giuliano- dalmata si deve parlare. Purtroppo anche quest’anno bisogna registrare vili attacchi come la scritta becera sui muri della Casa del Ricordo a Roma, ma ci sono anche le notizie positive per esempio l’Università di Bologna non ha concesso spazi per la conferenza ad un gruppo di negazionisti. C’è ancora molto lavoro da fare ma non ci sono dubbi che la strada intrapresa sia quella giusta. In un paese come l’Italia dove sicuramente la cultura non è mai stata considerata notevolmente, la pagina triste dell’esodo giuliano-dalmata deve essere conosciuta perché appartiene a tutta la nazione e non solo ad una parte.Filippo Borin, giovane collaboratore