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« Fuori dal coro?La misoginìa di Camilleri »

Siamo tutti misogini?

Post n°245 pubblicato il 10 Ottobre 2013 da meninasallospecchio

Alleggerisco un po', senza cambiare argomento, e mi faccio una domanda. Siamo tutti misogini o maschilisti, donne comprese? Certo, per come ho messo la questione nei post precedenti, tagliando con l'accetta, probabilmente no. Sei maschilista, cioè consideri le donne inferiori? Sei misogino, cioè odi le donne in quanto tali? Credo che qualunque bipede provvisto di pollice opponibile risponderebbe di no.

Però, se il maschilismo è una forma di razzismo, difficile esserne completamente immuni. Come quando si sente la famosa frase: non sono razzista ma... C'è sempre un ma. Ma metto la mano sul portafogli quando passo vicino ai rom; ma cambio scuola a mio figlio se in classe ci sono troppi stranieri; ma considero normale pagare un immigrato meno di un italiano; ma... E anche, troppo spesso: non sono maschilista ma... Difficile non fare differenze di genere. Persino chi vi scrive è spesso tentata dal preferire i maschi su talune professioni, in particolare quelle che toccano parti delicate: il ginecologo, il commercialista :-)

L'amico blogger sagredo58, il cui blog è commentato quasi esclusivamente da donne, spesso in polemica con lui su molti temi, mi chiede: sono misogino? sono maschilista? No, gli rispondo, ma... Vediamo dove casca l'asino.

Un evergreen, il tema dell'amicizia uomo-donna. Esiste l'amicizia uomo-donna? Per me è abbastanza ovvio di sì. Non è affatto detto che debba esserci di mezzo il sesso, ma persino quando c'è, non necessariamente trasforma l'amicizia in qualcosa di diverso: per dire, con un amico vado al cinema, con uno vado a fare le degustazioni di vini, con uno faccio sesso. Va be', dai, scherzo, se no passo per quella strana. Ritorno seria: uomini e donne, credo per formazione più che per natura, concepiscono l'amicizia in modo un po' diverso. Per gli uomini gli amici sono quelli con cui si esce o si fa qualcosa insieme, si chiacchiera prevalentemente del più e del meno; talvolta anche di fatti personali, ma raramente in modo molto intimo. Gli stessi uomini fanno confidenze intime quasi soltanto alle donne. Viceversa le donne, cosa che personalmente mi mette piuttosto a disagio, tendono a trasformare anche la più superficiale delle relazioni amicali in una seduta di psicoanalisi. Se si vuole instaurare un'amicizia fra persone di sesso opposto bisogna essere capaci di trovare un compromesso fra queste visioni e incontrarsi sul terreno opposto o meglio ancora in una via di mezzo. Io ci sono sempre riuscita, non mi sembra impossibile.

Cosa dice invece sagredo? Sono andata a rileggere un suo vecchio post, dove in verità lui si pone il problema sia del maschilismo sia della misoginìa. Mi scuserà quindi se, dopo averla citata, banalizzo la sua posizione che è condivisa in forme più rozze da molti uomini. In soldoni: se mi interessa una donna, il mio è un interesse di natura sessuale. O meglio: anche un interesse che nasce su un terreno intellettuale, se la controparte è di sesso femminile, prende la forma del desiderio erotico. Uhm.... non sarà mica maschilista, tutto questo? Non è che per caso mi interessano soltanto le intellettuali gnocche? In ogni caso se accetto di essere amico di una donna, sotto sotto in realtà ci sto provando. Ma il bello deve ancora venire. Una donna che mi dice: "tu sei il mio migliore amico", sa benissimo che in realtà sono innamorato, ma anziché allontanarmi come sarebbe corretto nei miei confronti, ne approfitta per avermi a sua disposizione. Ecco, questa è misoginìa. Intendiamoci: la situazione può benissimo occorrere e non dubito che a sagredo sia capitata, così come al mio amico Adorabile. E' la generalizzazione a essere misogina. Una donna qualsiasi che si professa tua amica in realtà sta giocando con i tuoi sentimenti a proprio vantaggio. Una commedia dell'arte che raffigura la donna astuta e profittatrice e il maschio succube e inerme. Non vale dire che esistano crudeltà simmetriche perpetrate in senso opposto, non è questione di par condicio. E' lo stereotipo che contiene un elemento misogino.

Nessuna crocefissione, la mia è soltanto una piccola considerazione su modi di pensare comuni che contengono discriminazioni di genere. Non ce l'ho con sagredo, eh. E neanche con Camilleri, di cui parlo al prossimo post. In fondo sono pure simpatici, 'sti misogini.

 
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