Senza fallo

A volte non funziona


Mentre cazzeggiavo sul senso della vita il mio blog tagliava la soglia dei 10.000 accessi. Ne approfitto per ringraziare il gentile pubblico. Non osavo sperare tanto anche se, come diceva Monsieu de Talleyrand "se mi giudico resto perplesso, se mi paragono esulto".Come dicevo in altri post, uso il blog in funzione terapeutica. Se mi succede qualcosa di negativo, lo elaboro, lo generalizzo, lo dilato in tutte le direzioni, finché non riesco a trasformarlo in una riflessione più o meno serena, sperabilmente ironica, socialmente presentabile. Tramite questa manipolazione io divento (divento davvero, non sembro) la persona che è capace di assorbire quella negatività trasformandola in altro, così come si riciclano i rifiuti per produrre energia.Funziona. Quasi sempre. Ieri sera, mentre scrivevo il post dei surì, non ha funzionato. E' successo come con la ciucca triste, quella che io non ho mai. Si beve per dimenticare e invece la tristezza affiora senza barriere. Così ho iniziato a scrivere pensando di raccontare la storiella della vigna più ripida del reame e invece è venuta fuori la verità, e cioè che non ho affatto elaborato, non ho metabolizzato manco per niente. Non è grave. E' stata una parte lunga e importante della mia vita, ci vorrà più di un anno per smaltire l'indifferenziata e recuperare il riciclabile.Però sapete di cosa mi stupisco? Che sia uscita fuori una verità preterintenzionale. Cazzo! Allora scrivo davvero, non faccio finta :-)