Ebbene sì, continua l'epopea cominciata al post 185.E' proprio vero che al giorno d'oggi non ci si può fidare di nessuno. Ricordate la storia? Amica2 ha degli amici che hanno degli amici che mi dovevano procurare quella famosa canna, necessaria per affrontare con serenità la combinazione esplosiva di famiglia dell'ex + mia madre. Anzi, l'avevo pensata meglio. Dato che i miei commentatori mi hanno prospettato tutta una serie di reazioni catastrofiche, dal sonno al vomito allo shock anafilattico, le canne dovevano essere due, di cui una di prova e una, per così dire, operativa.Io sono una pianificatrice nata: era tutto programmato alla perfezione. Amica2 sta a 30 km da me, quindi non è che io la veda tutti i giorni. Però abita nella mia cittadina natale, dove sabato sono andata in visita a mia madre. Quindi tutto calcolato. Vado da mia madre, poi vado da lei in negozio, prendo le 2 canne e sabato sera, visto che faccio una vita mondana che non vi dico, metto a letto il figlio e poi seratona con canna in giardino in compagnia dei cani. Oltretutto avevo pure degli svizzeri ospiti da me, quindi se tornando da cena mi trovavano riversa nel mio vomito con gli occhi di fuori, potevano anche chiamare il 118. E magari potevo raccontarlo sul blog in tempo reale, un post psichedelico. Tutto calcolato.Già. Peccato che il pusher, dopo aver assicurato ad amica2 che sarebbe passato da lei nel pomeriggio, non solo non si è fatto vedere, ma aveva pure il cellulare spento. Mentre mio figlio continuava a chiedermi perché non andavamo a casa e cosa stavamo aspettando, io e amica2 scrutavamo l'orizzonte per veder comparire l'infingardo, giungendo infine alla conclusione che, essendoci la partita dalla Juve, ogni attesa sarebbe stata vana.Sono tornata con le pive nel sacco. Rivedrò amica2 sabato prossimo, nel frattempo dovrebbe aver cambiato fornitore. Ma forse non avrò tempo per le prove generali.Sabato sera siamo a casa di amica1, la quale, dimenticandosi della comunione del mio fanciullo, ha organizzato una serata a casa sua. Secondo lei le due cose non sono incompatibili, ma queste serate sono caratterizzate da ingenti quantità di alcool, quindi non so bene in che stato saremo il giorno dopo. Metterci su anche la canna non mi sembra il caso, tanto più che devo anche guidare.Ma ce n'è pure un'altra. In questo periodo il parroco del mio paese sta celebrando una serie di messe serali, nelle chiesette sparse sul vasto territorio comunale. Secondo le sue teorie, i bambini che devono fare la prima comunione, dovrebbero andare a tutte queste messe, tipo giro delle sette chiese. Pare che gli altri ci vadano, ma mio figlio mi ha stressata soltanto perché lo portassi a quella della nostra zona. Così ieri sera passeggiata fino alla chiesetta; volevo quasi approfittarne per portare il cane ma poi ho pensato che non era il caso.Fuori dalla chiesa le altre mamme, tutte non vedono l'ora di levarsi 'sto dente. Arriva la catechista: domenica in chiesa dovranno essere le mamme a leggere le letture. Lo dice guardando me. Le altre mamme mi puntano, come a dire: tu che non fai mai un cazzo, questa volta tocca a te. "Sono miscredente", protesto timidamente (forse era più efficace se mi giocavo la carta del parlare con la R). "Vabbé, ma potrai leggere, no?" ribattono. Sì, ammesso che riesca a vederci, in una chiesa in penombra. In ogni caso la vedo dura. Escludo di potermi fare una canna prima di andare in chiesa e poi, traballando incerta sui tacchi, andare ridendo a leggere la seconda lettera di San Paolo Apostolo ai Tessalonicesi. No, eh?
Come sopravvivere alla Prima Comunione (seconda serie, prima parte)
Ebbene sì, continua l'epopea cominciata al post 185.E' proprio vero che al giorno d'oggi non ci si può fidare di nessuno. Ricordate la storia? Amica2 ha degli amici che hanno degli amici che mi dovevano procurare quella famosa canna, necessaria per affrontare con serenità la combinazione esplosiva di famiglia dell'ex + mia madre. Anzi, l'avevo pensata meglio. Dato che i miei commentatori mi hanno prospettato tutta una serie di reazioni catastrofiche, dal sonno al vomito allo shock anafilattico, le canne dovevano essere due, di cui una di prova e una, per così dire, operativa.Io sono una pianificatrice nata: era tutto programmato alla perfezione. Amica2 sta a 30 km da me, quindi non è che io la veda tutti i giorni. Però abita nella mia cittadina natale, dove sabato sono andata in visita a mia madre. Quindi tutto calcolato. Vado da mia madre, poi vado da lei in negozio, prendo le 2 canne e sabato sera, visto che faccio una vita mondana che non vi dico, metto a letto il figlio e poi seratona con canna in giardino in compagnia dei cani. Oltretutto avevo pure degli svizzeri ospiti da me, quindi se tornando da cena mi trovavano riversa nel mio vomito con gli occhi di fuori, potevano anche chiamare il 118. E magari potevo raccontarlo sul blog in tempo reale, un post psichedelico. Tutto calcolato.Già. Peccato che il pusher, dopo aver assicurato ad amica2 che sarebbe passato da lei nel pomeriggio, non solo non si è fatto vedere, ma aveva pure il cellulare spento. Mentre mio figlio continuava a chiedermi perché non andavamo a casa e cosa stavamo aspettando, io e amica2 scrutavamo l'orizzonte per veder comparire l'infingardo, giungendo infine alla conclusione che, essendoci la partita dalla Juve, ogni attesa sarebbe stata vana.Sono tornata con le pive nel sacco. Rivedrò amica2 sabato prossimo, nel frattempo dovrebbe aver cambiato fornitore. Ma forse non avrò tempo per le prove generali.Sabato sera siamo a casa di amica1, la quale, dimenticandosi della comunione del mio fanciullo, ha organizzato una serata a casa sua. Secondo lei le due cose non sono incompatibili, ma queste serate sono caratterizzate da ingenti quantità di alcool, quindi non so bene in che stato saremo il giorno dopo. Metterci su anche la canna non mi sembra il caso, tanto più che devo anche guidare.Ma ce n'è pure un'altra. In questo periodo il parroco del mio paese sta celebrando una serie di messe serali, nelle chiesette sparse sul vasto territorio comunale. Secondo le sue teorie, i bambini che devono fare la prima comunione, dovrebbero andare a tutte queste messe, tipo giro delle sette chiese. Pare che gli altri ci vadano, ma mio figlio mi ha stressata soltanto perché lo portassi a quella della nostra zona. Così ieri sera passeggiata fino alla chiesetta; volevo quasi approfittarne per portare il cane ma poi ho pensato che non era il caso.Fuori dalla chiesa le altre mamme, tutte non vedono l'ora di levarsi 'sto dente. Arriva la catechista: domenica in chiesa dovranno essere le mamme a leggere le letture. Lo dice guardando me. Le altre mamme mi puntano, come a dire: tu che non fai mai un cazzo, questa volta tocca a te. "Sono miscredente", protesto timidamente (forse era più efficace se mi giocavo la carta del parlare con la R). "Vabbé, ma potrai leggere, no?" ribattono. Sì, ammesso che riesca a vederci, in una chiesa in penombra. In ogni caso la vedo dura. Escludo di potermi fare una canna prima di andare in chiesa e poi, traballando incerta sui tacchi, andare ridendo a leggere la seconda lettera di San Paolo Apostolo ai Tessalonicesi. No, eh?