Senza fallo

Monsieur de La Palice


La sapete la storia di Monsieur de La Palice e dell'aggettivo lapalissiano che da lui deriva? Se sì, potete fare click, altrimenti ve la racconto.In realtà il povero La Palice era un glorioso maresciallo di Francia, vissuto fra il 1400 e il il 1500, combattente di molte battaglie e infine ucciso sul campo. I suoi uomini vollero che sulla sua tomba fosse posto l'epitaffio:Ci-gît Monsieur de La Palice. S'il n'était pas mort, il ferait encore envie.ovvero: Qui giace Monsieur de La Palice. Se non fosse morto, farebbe ancora invidia (nel senso che susciterebbe ancora ammirazione).Tuttavia la grafìa del francese antico dava adito a qualche ambiguità, in quanto sia la F sia la S erano tracciate in lungo verticalmente e potevano facilmente essere confuse, dato che la F si distingueva soltanto per il trattino orizzontale. Una spaziatura, inoltre, poteva anche sfuggire o essere inserita per errore. Il risultato fu che la scritta venne riportata come:Ci-gît Monsieur de La Palice. S'il n'était pas mort, il serait encore en vie.ovvero: Qui giace Monsieur de La Palice. Se non fosse morto, sarebbe ancora in vita.Questa cosa fece molto ridere, al punto che, successivamente, venne creata una vera a propria chanson de geste, dedicata a Monsieur de La Palice e contenente una sfilza di tautologie, tipo:Fu per una triste sorteferito da mano crudele,Si crede, poiché ne è morto,che la ferita fosse mortale.Rimpianto dai suoi soldati,morì degno d'invidia,e il giorno del suo trapassofu l'ultimo della sua vita.Morì di venerdì,l'ultimo giorno della sua età,Se fosse morto il sabato,avrebbe vissuto più in là. 
Da qui l'aggettivo lapalissiano, per cui l'eroico maresciallo non ha alcuna responsabilità.