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Post n°526 pubblicato il 09 Settembre 2016 da meninasallospecchio
Quello che sto per dirvi, e che in parte si ricollega al mio post precedente, riguarda una delle modalità di interazione fra uomini e donne che è fonte di molte incomprensioni da entrambe le parti. Essendo io, come più volte mi è stato detto, una specie di trait d’union fra i due sessi, penso di essere in grado di spiegare come funziona, chiarendo un po’ i meccanismi a beneficio di entrambi. Allora. Supponiamo che a una donna interessi un uomo che ha conosciuto in qualsivoglia contesto e che voglia approcciarlo o sondare il terreno con un messaggio o una mail. A seconda dei casi potrà usare un pretesto oppure essere più esplicita, ma all’uomo sarà in ogni caso chiaro quali sono le motivazioni, talvolta persino di più di quanto non lo siano alla stessa autrice. Ecco, serve una premessa. Tutti noi, più o meno consapevolmente, partiamo dal presupposto che gli altri ragionino come noi. Il che può essere vero oppure no, ed è spesso fonte di incomprensioni, come sto per illustrare. Tornando al nostro esempio, in questo caso la premessa è corretta. Un uomo non contatterebbe una semi-sconosciuta che non gli interessa, con una debole motivazione. Quando un uomo contatta una donna, fosse pure il call center della banca, tiene sempre presente tutto il retroterra di rottura di coglioni che ne potrebbe derivare, e quindi lo fa soltanto se strettamente necessario o se interessato. Allora il nostro uomo è oggetto di questo approccio. I casi sono due: o la donna gli interessa o non gli interessa. Nel primo caso si fionderà a risponderle. Attenzione, perché avendo già la certezza di piacerle, non riterrà necessario applicare il surplus di sbattimento indispensabile per essere spiritoso, brillante, cortese o affascinante. La risposta potrebbe essere decisamente banale o terra-terra, quando non addirittura triviale. Ma risponderà sicuramente e quasi altrettanto sicuramente lo farà in tempi brevi. Per contro, se la donna non gli interessa, avrà una reazione del tipo: Uh! E immediatamente si spalancherà davanti a lui un orribile abisso di rottura di cazzo dentro al quale non avrà nessuna voglia di guardare. Per un attimo si porrà la domanda: E mò a questa che je rispondo? (l’inconscio dello scroto parla romanesco). Ora, dovete sapere che il tempo che l’uomo medio dedica alle rotture di coglioni che non sa come risolvere va dai 4 agli 8 secondi, in base al suo livello di coscienziosità. Dopo di che il problema verrà definitivamente archiviato in una zona inaccessibile della memoria a lungo termine, dalla quale non verrà mai più estratto se non forse in qualche incubo da cattiva digestione. Ne deriva che il messaggino di più o meno timido approccio resterà inevaso e la sua autrice a chiedersi: perché non mi risponde? La risposta è una sola: non ti risponde perché non gli interessi. Punto. Ora, io concordo con la maggior parte delle donne sul fatto che in questo algoritmo c’è un bug. Come sapere che il messaggio è stato effettivamente ricevuto, se non c’è nessuna risposta? E infatti spesso le donne si aggrappano a questa esile speranza, ma, se ascoltate me, lasciate perdere, perché la mancata ricezione è davvero un evento raro, mentre il deliberato silenzio è la regola. Per fortuna whatsapp ha inventato le spunte blu per togliere ogni dubbio, e anche Messenger mostra la ricezione. In teoria anche la mail ha la conferma di lettura, ma usarla per uno scambio personale etichetta il mittente come irrecuperabile scassacazzi prima ancora di qualsiasi ulteriore interazione. Resta l’SMS, che però sta cadendo in disuso. Insomma, se volete togliervi ogni dubbio usate un sistema che consenta la verifica di lettura, direi whatsapp su tutti. Gli uomini che configurano whatsapp senza le spunte blu sono da evitare a prescindere. Ma in definitiva, se uno non vi risponde sapete già come la pensa. Come direbbero gli inglesi, state abbaiando all’albero sbagliato.
(continua)
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