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Quando ero ragazzino...


...la domenica pomeriggio attendevo con ansia le 18, orario in cui andava in onda "Novantesimo Minuto". Quella sì che era una trasmissione di calcio, condotta con garbo e con estrema professionalità dal compianto Valenti, senza fighe moscie in studio che, oltre a non capire una pippa di sport, non sanno neanche relazionarsi con il pubblico in un italiano che non vada a braccetto con il dialetto dei loro paesi natali. Le sintesi delle partite raccontavano le partite, come dovrebbe essere. Il cronisita si esibiva in una cronaca sobria, senza invenzioni linguistiche ridicole ed allusioni metaforiche degne nemmeno delle peggiori osterie di periferia. I filmati erano montati in ordine cronologico, i replay venivano utilizzati per far riv
edere i goal e le inquadrature erano tali da farti capire la dinamica delle azioni salienti. Adesso, se volessi rivedermi i goal a caldo (e mannaggia a me, l'ho tentato di fare pochi istanti fa) devo guardare "Controcampo", ossia una bolgia di deficenti in cui il pubblico urla, si dimena, fischia come se fosse ancora allo stadio, in cui il presentatore sembra un malato di mente incapace di dosare la voce e le movenze del proprio corpo, in cui delle galline isteriche stanno su internet per carpire le agenize di stampa sui siti delle squadre di serie A ed in cui altre galline mostrano le tette e dicono solo "sono d'accordo, non sono d'accordo". E poi i servizi... i servizi, SANTO DIO, i servizi. Non si capisce più quanto cazzo sono finite le partite: "iniziamo la sintesi dal minuto 35 del secondo tempo con l'espulsione del portiere..." ma perchè? Non si può cominciare dal principio? E poi le inquadrature... o cambiano camera ogni sette millisecondi che ti viene l'epilessia, o ti tengono per tutta l'azione l'inquadratura da dietro la porta che non ti dà il senso della profondità e non riesci a capire se il fottuto pallone sta andando in porta o nel verso opposto. E poi i commenti dei cronisti... se non dicon
o almeno quattro o cinque cagate ad azione non sono contenti. Ma voglio dire, non è che bisogna utilizzare tre figure retoriche diverse per dire che un attaccante ha sbagliato un goal, o no? Il top poi lo si raggiunge in studio quando un ex-eroinomane in crisi d'astinenza, Mughini, inizia a vaneggiare utilizzando un lessico da accademia della crusca e nessuno in studio (visto l'acume del pubblico e del cast) capisce cosa minchia stia dicendo. E via che scoppiano duecento polemiche assurde. E pensare che io credevo fermamente che più in basso dell'edizione di novantesimo minuto condotta da Paola Ferrari (una scimmia urlatrice in menopausa) e da Giorgio "adrenalina" Tosatti non si potesse andare... mi devo ricredere.