Senza Nick

A passeggio nella mia città


Era da diverso tempo che non facevo una tranquilla passeggiata per il centro di Roma. Ieri mattina, approfittando anche della bellissima giornata di sole, ho ceduto alle lusinghe della Storia e mi sono avventurato, senza meta, senza verbo, senza guardare l'orologio, per le vie della mia città. Ho camminato, come un turista qualunque, per almeno quattro ore, lo sguardo attento e pronto a non perderre nemmeno un particolare di ciò che si poneva davanti ai miei occhi: i monumenti, le pietre, i sampietrini, i marciapiedi, le vetrine, le insegne storiche e quelle dei negozi, i carabinieri, le botticelle. Così, confuso tra migliaia di passi, di rumori, di suoni, di anime e centinaia di lingue e dialetti, mi sono lasciato trasportare dal fascino di quella Roma che nulla, nemmeno un'esasperata e a volte forzata globalizzazione - quasi fosse per forza inevitabile - è riuscita a volatilizzare. Il tempo passa, le storie di chi ha occhi e cuore per amare questa città passano, la Storia, quella no, quella rimane. Eternamente Roma.