Senza Nick

Ma come ha fatto il salmone?


Ieri pomeriggio, prima di tornarmene a casa, ho fatto un salto al supermercato per fare un po' di spesa. Fare la spesa mi piace; mi diverte curiosare tra gli scaffali e giocare con me stesso per cercare di capire la provenienza dei cibi che, poi, finiranno prima nella mia pentola, poi sulla mia tavola, per finire nel mio stomaco.Spesso, per non tradire la mia vocazione all'arcobaleno, scelgo cosa comprare in base al colore; ad esempio, se in quel momento sto vivendo dentro di me un momento di passione, andrò senz'altro su una carne rossa, se, invece, sto così così mi rivolgerò al pollame e così via. E' una mia mania che non deve per forza trovare riscontro se non in me stesso.Ieri, avevo bisogno di rosa e, quindi, sono andato a cercare il salmone con cui condire dei tagliolini all'uovo freschi freschi. "Salmone norvegese" leggo sul frontespizio della confezione. Contento contento, come se portarsi a casa un salmone norvegese fosse un po' assaporare il sapore di un fiordo magari in compagnia di una stupenda scandinava, me ne torno col mio bel salmone norvegese, già pregustando il profumo del piatto che avrei preparato.Giunti i primi richiami della fame, apro il frigorifero, prendo la mia bella norvegesina, un paio di forbici per aprire la busta e, non so per quale motivo, rivolto la confezione e i miei occhi, invece di uno sguardo di ghiaccio, incontrano una scritta che rivoluziona e azzera, in un attimo, tutte le mie certezze: "cresciuto ed allevato in Cile".Mi chiedo: come ha fatto 'sto benedetto salmone a prendere la cittadinanza norvegese? Che sia stato adottato? O sia fuggito da un CTP?L'immigrazione, quindi, è un fenomeno che tocca anche il mondo dei salmoni; chissà che loro non sappiano gestirla in maniera più adeguata rispetto a noi esseri umani.