Non porto l'ombrello

20 luglio 2001-2007, Genova


Oggi 20 luglio 2007,come ogni anno  la città di Genova ricorda, tra manifestazioni concerti e convegni, il G8 del 2001 e tutti i fatti ad esso riconducibili. Oggi, come tutti gli anni, la città si divide tra chi accusa i giovani di essere solo ribelli capelloni che avrebbero fatto meglio a stare a casa, e chi invece accusa le forze dell'ordine e la loro reazione forte e violenta di repressione. Personalmente la mia attenzione non è andata al fatto Giuliani. Alcune volte le manifestazioni di protesta in piazza hanno avuto più importanza  se condotte da un  corteo silenzioso...rispetto le urla di pochi rieccheggia di più la partecipazione, il numero, la mobilitazione di massa, trovarsi di fronte ad un unico corpo compatto che serpeggia tra le vie. Esserci significa farsi sentire. A botta violenta, invece, segue risposta violenta. Nell'aggredito molto spesso scatta una reazione a catena incontrollabile e a volte fatale. La mia attenzione  và alla scuola Diaz. In essa persone che dormivano, nude, silenziose e indifese sono state picchiate nel pieno della notte. L'attacco è stato pianificato e ordinato da chi dovrebbe sapere che la difesa è legittima solo se deriva da un attacco avvenuto poco prima. E deve essere proporzionata all'offesa. Qui, invece nessun attacco imminente ne violento dai manifestanti, solo odore di rabbia, vendetta, tradimento e sangue tra le aule. Il padre dell'unico ragazzo morto nella manifestazione non ha mai suscitato in me simpatia. Su un'idea da lui pronunciata però sono pienamente d'accordo: le forze dell'ordine dovrebbero fare chiarezza e giustizia sui fatti della scuola Diaz e non insabbiarli. Questo servirebbe al cittadino a credere ed avere fiducia nella macchina della giustizia e nelle autorità stesse. E sarebbe il primo passo verso la collaborazione e il rispetto delle regole che non sarebbero più osservate perchè imposte ma seguite perchè sentite davvero come utile espressione di un potere che condividono. Questo è ciò che, oggi come ieri, mi auguro per la mia città...