SAL&ALLEGRABAND

Perché smettere di vivere cercando di soddisfare le aspettative di tutti?


RISPOSTA AD UNA -MAIL DI UNA CERTA SIMONETTA...Quando le nostre azioni sono perennemente guidate da un certo tipo di senso del dovere interiore e inclinazione al sacrificio di noi stessi e dei nostri bisogni nel disperato tentativo di aiutare o "salvare" o soddisfare gli altri, spesso veniamo guidati da un qualche tipo di paura interiore o da un senso dell'aspettativa spesso irrealistico (ad esempio aspettandoci che gli altri si comportino esattamente come noi). Spesso siamo portati al sacrificio a favore degli altri, per paura di non essere amati o accettati, o comunque di non piacere. Anche sacrificarsi per una persona con l'aspettativa che verremo ripagati sicuramente in qualche modo del nostro "duro lavoro". Sicuramente anche l'educazione che spesso riceviamo che ci insegna (poco realisticamente) che se facciamo il nostro lavoro, sicuramente verremo ripagati quando nella realtà non basta e non è matematico che dandoci da fare o dedicandoci a qualcuno, ne venga fuori qualcosa di buono ed equivalente, non aiuta. Come esseri umani, è assolutamente normale avere questo senso di appartenenza che ci crea bisogno di essere accettati e amati. Questo desiderio è un bisogno vero e proprio anche se spesso non è riconosciuto come tale e nello stile di vita medio di oggi, forse altrettanto importante al bisogno di nutrirsi o di avere riparo. Questo bisogno si estende oltre il semplice voler essere accettati, al voler essere approvati. Per questo motivo quando qualcuno ci chiede un favore psicologicamente tendiamo a sviluppare più apprezzamento verso quella persona. Il sentirci utili, visti e importanti ci crea conferme che probabilmente non stiamo ricevendo in un altro modo. Anche chi si lamenta quando gli viene chiesto un piacere, anche chi dice che le altre persone si approfittano della sua disponibilità... In realtà quello che non ci piace è il fatto di essere messi in una posizione in cui per noi è infinitamente più difficile dire di no.
Gent.le Simonetta, la parte restante e decisamente del tutto personalissima e privata te la ho inviata via -mail. Un sorriso a tutti/e senza trucchi, inganni e maschere varie. Bye sal