sergio

ai cani abbandonati ogni anno


con passo vacillante e con il corpo strematogiungo alla fine dei miei giorniforse stasera morirņe da sotto questa querciacon l'ultimo respiro,che mi resta in golavorrei ringraziare il signoreper il pane che mi ha fatto trovarenella spazzaturaper l'acqua che ha fatto scendere dal cieloper dissetarmiper i sacrati delle chiesedove ho potuto ripararmiio sono uno di quelliuno fra i tanti che non sacos'č il calore di una cucciail sapore di un'ossola carezza di un padronenon piu perche mi ha abbandonatogią da tempoconosco solo il dolore dei calci sul dorsole sassate sulla frontele gomme di questa macchinache mi hanno spinto nel burronericordo poi quella mano grande,pesanteche ancora cucciolo mi ha abbandonato nella strada dove vissi tutto il mio calvario ho attraversa monti boschi e paesinessuno mai mi ha tenuto con senessuno mai mi ha dato un nomedalla nascita ho sempre portato il tuo "cane"SIGNORE sono tante le cose che vorrei dirtima il cuore ha rallentato i miei battitie il respiro si affievola sempre di piuPerdonami!e ti supplicofai che la mano dell'uomo:non abbandoni piu un cucciolo nella stradač triste vivere da vagabondied essere sopratutto semplicementesolo un caneabbracciami almeno tuin quest'attimoperche anch'io ti appartengo!e da sotto una querciacon l'ultimo respiro che mi resta in golavorrei ringraziare il Signoreper avermi fatto nascere in questo mondograzie oh mio Signore.(DEDICATO AI CUCCIOLI E NON, ABBANDONATI NELLA STRADA)