Hasta siempre!

"Che Guevara visto da un cristiano"


Da pochi giorni ho iniziato a leggere questo libro di Giulio Girardi. E' molto interessante perché approfondisce (almeno nella prima parte che ho già letto) le differenze tra il marxismo dogmatico e il socialismo reale dell'Unione Sovietica da una parte e il "marxismo umanista" del Che dall'altra. Mi piace che Girardi dica chiaro e tondo quello che anch'io pensavo: cioè che il socialismo sovietico, per colpa di personalità autoritarie come Stalin, ha nella prassi contraddetto l'idea stessa di "società comunista", in quanto ha finito per assorbire al suo interno elementi di capitalismo (come la legge del valore, o anche il concetto di incentivo materiale per il lavoratore), diventando così un sistema etico-politico ibrido che era destinato a fallire.Il Che l'aveva capito e per questo stava tentando di realizzare a Cuba un nuovo tipo di socialismo incentrato sul potere delle masse, su incentivi morali (e non materiali) ai lavoratori, su un sistema elastico che non rimanesse intrappolato nel burocratismo e il dogmatismo che caratterizzava l'esperienza sovietica...Beh, attenderò di finire il libro per fare un resoconto più completo. Intanto lo consiglio comunque a chi, pur riconoscendo la forza della personalità del Che, non riesce, per motivi religiosi o di coscienza, a comprendere la forza delle ragioni che spinsero quest'uomo a combattere (a usare quindi violenza) per affermare le idee in cui credeva. Giulio Girardi è infatti un teologo e un promotore della non-violenza! Viene da chiedersi: se uno come lui riesce a spiegare e giustificare le azioni anche violente del Che, basando le sue spiegazioni sull' amore storicamente efficace che lo guidava, perché non possiamo farlo anche noi? O comunque, perché non possiamo anche noi riconoscere in lui la personalità del secolo passato che più di tutte ha combattutto al fianco degli oppressi contro gli oppressori?Io lo vedo così... E voi???