SergioCasoni

Post N° 46


Quando fuori piove, la mia mente torna a quando ero bambinoseduto sul prato giocavo con un soldatinoi giochi nel cortile, il cane che correva mia madre sul dondolo che leggeva.Il silenzio si diffuse intorno, il sole si nascose dietro le nuvoleil cuore iniziò a battere forte, mentre rincorrevo i raggi del sole Adoravo mio padre, quando mi prendeva in bracciocon la barba incolta e i suoi occhi di ghiaccioquando mi portava a letto con il mio soldatinoe con la sua dolce voce mi diceva: “ti voglio bene piccolino”Dalla macchina scese un uomo vestito di nerolo odiai per tutta la vita, e avrei voluto che non fosse vero.Mia madre si alzò in piedi, lasciò cadere in terra il libro che stava leggendolasciai cadere i giocattoli che tenevo in mano e le andai incontro correndonon riuscii a sentire cosa si dissero, vidi solo mia madre urlare dal dolorericordo ancora quella scena la porterò sempre nel mio cuore.Adoravo mio padre, quando mi prendeva in bracciocon la barba incolta e i suoi occhi di ghiaccioquando mi portava a letto con il mio soldatinoe con la sua dolce voce mi diceva: “ti voglio bene piccolino”La pioggia scendeva copiosa bagnandomi il vestitomia madre seduta piangeva suo maritonessuno badava a me, nessuno sentiva il mio dolorele mie grida silenziose che mi spaccavano il cuore.Lanciai la rosa che tenevo in mano sulla bara dove mio padre riposavasolo io riuscii a vederlo, mentre da lontano mi salutavaAdoravo mio padre, quando mi prendeva in bracciocon la barba incolta e i suoi occhi di ghiaccioquando mi portava a letto con il mio soldatinoe con la sua dolce voce mi diceva: “ti voglio bene piccolino”Ricordo quando la bara venne ricoperta, la gente e le loro parolemia madre ed io con il nostro dolore, in quella giornata priva di solequella sera quando andai a letto, non venne mio padre.Ricordo solo lo sguardo triste e il bacio di mia madrenel buio della stanza strinsi forte il mio soldatinoricordo ancora quando mio padre mi diceva “ ti voglio bene piccolino”