SergioCasoni

Taranto


Il tempo continua a scorrere inesorabilmente, riservandoci un futuro incerto e un passato vissuto freneticamente. So bene che questi sono argomenti presenti spesso nelle mie esternazioni, ma non posso farci niente. Questa settimana sono stato per lavoro a Taranto, una città del sud con mille problemi e moltissimi difetti, come qualsiasi altra città del nord e di tutto il mondo. In questa città,la frenesia non è certo di casa, mentre sono di casa il rispetto, gentilezza, ospitalità, il senso della famiglia, l’amicizia, il calore delle persone, parlare con un estraneo come se fosse un amico di lunga data. So bene che le città del sud sono spesso etichettate come quelle dove c’è molta delinquenza, poco rispetto della legge e forse è così. Non credo però, che l’ipocrisia, l’arrivismo, la speculazione, la convinzione che “fregare il prossimo” sia segno di superiorità e l’esibizionismo, siano tutte qualità migliori.Come al solito, il giusto si trova nel mezzo, ma quello che tutti noi dovremmo imparare a fare per vivere meglio è rallentare i nostri ritmi, salutare chi incrociamo per la strada, entrare in un bar e dire: “buon giorno”, prima di chiedere un caffé.Prima di congedarmi da voi, voglio che sappiate una cosa. Personalmente sto cercando di cambiare il mio modo di fare, e d’essere. Sono molto caparbio e quando mi prefiggo un obiettivo, alla fine lo raggiungo. Spero solo di riuscirci, prima di essere risucchiato nel folle vortice, che ci porterà tutti all’auto distruzione.