SergioCasoni

Marco Pantani


14 FebbraioPer molti il 14 Febbraio è il giorno di San Valentino, il giorno in cui tutti gli innamorati del mondo si scambiano regali,  le coppie giovani e non più giovani, vanno a cena nel più romantico dei ristoranti. Per altri è un giorno di duro lavoro. I negozianti  ringraziano chi ha proclamato quel giorno festa nazionale, perché in quei giorni il fatturato s'impenna. I ristoratori sono quelli che forse fanno il lavoro più duro, sui fornelli tutto il giorno per sfornare piatti in serie venduti a peso d'oro, tanto quella sera le persone sono talmente prese a scambiarsi effusioni, che il cibo è l'ultimo dei loro pensieri. Giorno fantastico vero?Se non ricordo male però, cinque anni fa, il 14 Febbraio 2004, una persona non festeggiò San Valentino, ma venne trovata morta in un residence di Rimini.Avete capito di chi sto parlando? Marco Pantani...Un giovane ragazzo, che con tenacia, è riuscito a salire in cima alla vetta della notorietà, a conosciuto il successo, soldi e poi il declino. Si dopava? Forse, ma c'è forse qualche ciclista che non lo fa? E quanti sono gli sportivi che ne fanno uso? Molti... purtroppo sono molti che si rovinano la vita per arrivare primi. Solo quando sono in cima però, si accorgono di trovarsi sull'orlo di un precipizio e a quel punto è troppo tardi.Venne detto che Marco era un ragazzo debole e non riuscì a reagire, ma io credo che fosse troppo sensibile. Quando i media si sono accaniti su di lui, Marco è scivolato dalla cima, ha provato ad aggrapparsi, ma senza riuscirci. Si è aggrappato alla vita fino alla fine, ma quando ha visto che intorno a lui non c'era nessuno pronto a tendergli la mano, ha mollato la presa e si è lasciato andare.In una società come la nostra, dove si correre contro il tempo tutto il giorno, fermarsi ad ascoltare qualcuno è una cosa improponibile. La vita frenetica, oltre che a privarci del tempo divenuto prezioso quanto l'oro, è di fatto la causa della malattia del nuovo millennio; lo stress. Siamo tutti così stressati, presi dalle nostre folli corse contro il tempo, che non riusciamo più a vedere quello che dovremmo. Eravamo in cima alla vetta, ma invece di veder Marco nel dirupo che cercava di risalire, abbiamo visto un ragazzo che si gettava nel vuoto. Fermiamoci un' istante, smettiamo di guardare e iniziamo ad osservare il mondo che ci circonda, soprattutto chi ci è accanto.Ciao Marco.