SergioCasoni

Una lettera di Franco


Come lo scorso anno, Franco ha preso il volo.Non so spiegarvi il perché, e da quando lo conosco, posso dire che questo suo scomparire ogni anno a fine estate, sta diventando una sorta di tradizione.Sono andato a trovarlo la scorsa sera, dopo alcuni giorni che non avevo avuto più sue notizie e nella sua casa di montagna vuota, ho trovato una lettera sotto lo zerbino.Tipo di Franco, un uomo che vive in un modo tutto suo, una persona d'altri tempi, di quelli che nel ventunesimo secolo continuano a scrivere lettere a posto di messaggini o di e-mail. Dopo averla letta, ero indeciso su cosa ne avrei fatto di quella lettera. Riporla nella sua busta e metterla al sicuro tra le pagine di un libro, ho rendervi partecipi e riportarla nel mio blog.Difficile interpretare i pensieri di Franco, ma sono sicuro che anche lui avrebbe fatto la stessa identica cosa.“ Caro Sergio Non riesco più a rimanere indifferente a quello che sta accadendo. Ho sempre lottato contro le ingiustizie, ma giorno dopo giorno, sento sempre di più il peso del mio fallimento. Solo ora riesco a capire cosa provava Don Chisciotte nel lottare contro i mulini a vento. Un senso di impotenza, fallimento, solitudine. Continuare a vivere in un mondo che per anni si è combattuto convinti del dilagare della follia e poi di colpo un giorno, ti svegli e ti accorgi che i diversi siamo noi. Mi dispiace, so che non è da me, ma ho perduto la voglia di lottare contro qualcosa che non riuscirò mai a sconfiggere. Siamo rimasti in pochi a volere un mondo migliore, un cambiamento possibile, ma non realizzabile da solo. Ho incontrato un vecchio amico che tra due giorni salperà dal porto di Ancona con la sua barca a vela. Non so dove andremo e onestamente conoscere la meta non mi interessa. Ho bisogno di raccogliere le idee e una gita in barca, credo che sia il mezzo migliore per farlo. Non preoccuparti per me, mi terrò in contatto. Franco.”Per il momento, non ho altre notizie di Franco, ma sarà mia premura tenervi informati.