STRANO MA VERO

uomini


                                           Io ballo da sola. Per adessoAnnuka è un giovane medico che arriva dai Paesi dell’Est. Trova lavoro come infermiera, ma è brava, si fa benvolere e pian piano si inserisce in un centro di ricerca sulla riproduzione. Tanti colleghi, uno in particolare, Silvestro, con il quale si fidanza e si sposa per realizzare il suo più grande desiderio: una famiglia numerosa. Un anno, due, tre, i figli non arrivano. Lei ha già 33 anni, lui 40, e non vogliono perdere tempo. Avendo per lavoro i contatti giusti, decidono per la fecondazione assistita. Che è faticosa, pesante, illude e disillude, con gravidanze che si annunciano e terminano subito. Ma mentre lei procede con le poderose cure ormonali, suo marito ha una relazione con un’altra donna e la mette incinta. Anche questa gravidanza non dura, però cambia la situazione. Silvestro giura che non è stata una storia importante, ma per Annuka non si tratta di passar sopra a un tradimento. Quello che non accetta è l’indelicatezza del marito che ha cercato altrove quello che lei, lasciata sola, tentava di conquistare per entrambi. Se un uomo non è all’altezza di comprendere che percorso sta facendo la sua donna, se non regge l’ansia dell’attesa, non e un compagno degno di questo nome. Come non lo sono quelli che si concedono evasioni mentre le mogli consumano energie in un lavoro che serve a tutta la famiglia o bruciano notti al capezzale di parenti (di lui) malati. Con l’amante è finita, ma Annuka se ne va. «Perché?» chiedono gli amici. «Sogni una famiglia e ti condanni a stare sola». Ma essere single vuole dire prendersi il tempo per individuare un uomo con la sensibilità di capire che vivere in coppia, è ballare insieme. Di qualunque ballo si tratti.( settimanale Donna Moderna- dicembre 2010)