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« Mercato immobiliare 2009... | Mutui: tasso BCE o Eurib... » |
Le delusioni sono ormai di casa! Dopo il flop delle surroghe e le rinegoziazioni ad ostacoli arriva la nuova generazione di mutui indicizzati al tasso Bce. Anche in questo caso però inizia ad insinuarsi il sospetto che più che un’opportunità di risparmio si tratti dell’ennesima occasione mancata. Secondo i primi calcoli infatti non solo in diversi casi non si risparmierà nulla, ma si rischia di spendere anche di più, a causa di spread eccessivi che per alcuni prodotti arrivano a superare il 2%. Secondo il direttore marketing di MutuiOnline, Anedda “se un variabile ha uno spread di partenza troppo elevato in un periodo di discesa dei tassi non ci si bada, però appena i tassi ricominciano a salire pesa come un macigno”. Spread alle stelle Secondo l’Abi l’aumento dello Spread è una scelta obbligata: “le banche di fronte a questa situazione devono fare un prezzo considerando il rischio sottostante. Per erogare un mutuo gli istituti di credito non si finanziano solo dalla Bce, attingono soprattutto al finanziamento interbancario. Ecco perché la banca deve coprirsi dai costi del rischio dell’intermediazione, che sono maggiori”. In definitiva, se le banche si finanziano a tasso Euribor ed erogano mutui a tasso Bce rischiano forti perdite. E allora si coprono contro questo rischio applicando uno spread più alto. “Il guadagno della banca è quello sullo spread, non certo sul tasso d’interesse. E comunque bisogna ricordare che anche i mutui indicizzati al tasso Bce sono variabili, non mettono certo al riparo da variazioni future”, conclude l’Abi. La legge Banche virtuose I primi prodotti disponibili. Il sito Osservatorio Finanziario ha effettuato una prima analisi dei prodotti disponibili, calcolando il tasso finale. L’Euromutuo della Bpm al momento è al 3,80%, Bancoposta arriva al 4,75% contro il 4,1% del tasso variabile indicizzato all’Euribor, Domus Bce di Intesa SanPaolo arriva a circa il 4%, come il mutuo Bce di Unicredit Banca per la Casa. |
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