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HEINER MULLER; TELEVISIONE...


 
da TELEVISIONEMargarita dice mio padreera Howard Hughes un membroDella prossima/ultima generazioneChe non muove il culoDalla poltrona della tv perchéFuori c’è l’uomo bestiaSullo schermo perlomenoÈ piatto e non ti guarda1. Geografia Di fronte alla Sala del PopoloIl monumento agl’indiani mortiSulla Piazza della Pace CelesteLa traccia dei carri armati2. Daily news dopo Brecht 1989Le unghie strappate di Janos KadarChe chiamò i carri armati contro il suo popolo quando questo iniziòAd appendere per i piedi i suoi compagni torturatoriIl suo morire quando Imre Nagy traditoVeniva esumato o quel che di lui era rimastoBones and shoes la televisione era presenteSotterrato con la faccia in giù nella terra 1956Noi che volevamo apprestare il terrenoAlla gentilezzaQuanta terra dovremo mangiareCon il sapore del sangue delle nostre vittimeSulla strada per il futuro miglioreO verso nessuno se la sputiamo fuori3. AutocriticaI miei editori frugano in testi vecchiTalvolta leggendoli mi vengono i brividi QuestoHo scritto io nel possesso della veritàSessant’anni prima della mia morte presuntaSullo schermo vedo i miei compatriotiCon mani e piedi votare contro la veritàChe quarant’anni prima era il mio possessoQuale tomba mi protegge dalla mia gioventù….Heiner Müller, Non scriverai più a mano, a cura di Anna Maria Carpi (Libri Scheiwiller, Milano). Heiner Müller nasce nel 1929 a Eppendorf (Chemnitz) e muore nel 1995 nella Berlino unificata. È il maggior autore di teatro della Germania Democratica, rappresentato sulle scene internazionali con drammi sul presente e il passato tedesco, la Rivoluzione russa e l’antichità classica. Müller si muove sulle orme del teatro didattico di Brecht (dal ‘70 al ‘76 dirige il Berliner Ensemble), ma la sua è una «pedagogia per mezzo del terrore» che non rifiuta d’identificarsi col male e coi criminali. Nessuna bonomia, bensì il piacere della catastrofe e una da lui stesso sottolineata parentela con le opere figurative di Goya.Vasta ma meno nota la sua produzione poetica. Non scriverai più a mano è una scelta dovuta a Durs Grünbein. Müller, avversano del comunismo come del capitalismo e durissimo stoico, nella sua aggressiva disperazione riempie la scena di morti e di umani che nella loro cecità se la spassano credendosi vivi. Ma affronta anche il tema della poesia ovvero dello scrivere - salvezza e a un tempo impossibilità e fuga verso il silenzi-.