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 LA BAMBINA DI HIROSHIMAApritemi ;  sono io…busso alla porta di tutte le scalema nessuno mi vedeperché i bambini morti nessuno riesce a vederli. Sono di Hiroshima e là sono mortatanti anni fa. Tanti anni passeranno.Ne avevo sette, allora: anche adesso ne ho setteperché i bambini morti non diventano grandi. Avevo dei lucidi capelli, il fuoco li ha strinati,avevo dei begli occhi limpidi, il fuoco li ha fatti di vetro.Un pugno di cenere, quella sono iopoi anche il vento ha disperso la cenere. Apritemi ;  vi prego non per meperché a me non occorre né il pane né il riso :non chiedo neanche lo zucchero, io :a un bambino bruciato come una foglia secca non serve. Per piacere mettete una firma,per favore, uomini di tutta la terrafirmate, vi prego, perché il fuoco non bruci i bambinie possano sempre mangiare lo zucchero. (NAZIM HIKMET)