"Avete 'n vo' li fior' e la verdura | e ciò che luce od è bello a vedere; | risplende più che sol vostra figura: | chi vo' non vede, ma' non po' valere." Guido Cavalcanti
Post n°329 pubblicato il 28 Maggio 2019 da bluaquilegia
ZBIGNIEW HERBERT IL TEMPO
e io vivo in tempi diversi, come un insetto nell'ombra, immobile, dunque senza tempo, perché immobili sono le mie membra e non getto ombra sulla parete, sono tutto dentro la caverna, immobile come nell'ambra, e dunque inesistente;
e io vivo in tempi diversi, immobile, ma dotato di ogni movimento, perché vivo nello spazio e vi appartengo e tut- to quel che è spazio mi concede la sua forma fugace, com- movente.;
e io vivo in tempi diversi, inesistente, dolorosamente immobile e dolorosamente in movimento, e davvero non so che cosa mi viene dato e che cosa mi viene tolto per sempre
versi da L'EPILOGO DELLA TEMPESTA a cura di Francesca Fornari, Adelphi Editore 2016, pagina 104
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ZBIGNIEW HERBERT TESSUTO
Foresta di fili dita sottili e telai della fedeltà flutti oscuri dell'attesa e allora stammi vicino fragile memoria concedimi la tua infinità Tenue luce della coscienza un monotono ticchettio misura gli anni dell'isola i secoli per portare infine sulla riva vicina la barchetta e la trama l'ordito e il sudario
versi da L'EPILOGO DELLA TEMPESTA a cura di Francesca Fornari, Adelphi Editore 2016, pagina 109
GIAN
Energico e continuo solcare le stagioni della vita, il fluire del tempo tra il nostro affanno e lo sgretolamento delle immagini, tra i sorsi dell'amaro calice del viver quotidiano e il profumo dei sogni in una esistenza tra anima e corpo.
Solcare i mari veleggiando su un'idea, su una voce, un desiderio chissà. Esistere e percorrere il baratro dell'avvenuto sino a risalire la sommità del domani. E' il sogno che con i suoi chiodi mi affigge e obbliga ad ammainare le vele della mente legando i pensieri alla gomena dei rimpianti. Non resta che alzare la randa verso il destino fra tempeste e bonaccie con naufragi imprevisti e irrisolti.
GIOVANNI FATTORI LIBECCIATA
TOBIAS
All'arcolaio, Dipanando le matasse finché siano nude nel loro, semplice, immenso senso
SEVERAL dentro gli alfabeti di ALIGHIERO BOETTI
WOODENSHIP
topografia del typos
Topografia temporale, mi vien da dirla: una topografia che si occupi di viabilità temporale, per facilitare i flussi del pensiero nel farsi sensi unici ed alternati, o doppi sensi di circolazione. Le parole come veicoli sono ottime, qualcuno ne fa anche locomotive da lanciare contro l'ingiustizia. Ma il guaio è che,la tipografia della temporalità, finisce per far sì che si smarriscano incomprese, nei padiglioni auricolari che cercano di percepirne il senso di marcia e la velocità d'impatto
fuck nota
alcune parole necessarie, parole ancora non finite, non definite, nemmeno compiute, conservate a tracciare altri luoghi ben lungi dalle caratteristiche da ricetta medica, tali parole, non curano, aprono la carne ed inoculano mappe di possibilità, nuove o lasciate da parte nel tempo.
vi è il rigore necessario, la compostezza, soprattutto la pulizia interiore, ben lontana dall'ordine, ma aderente con il rispetto per sé. nella compiuta incompiutezza di tali parole mappa, si celano nuove strategie di percorsi, per escogitare modi e probabilmente, mondi differenti
Inviato da: woodenship
il 27/09/2024 alle 02:05
Inviato da: bluaquilegia
il 25/09/2024 alle 18:56
Inviato da: cassetta2
il 25/09/2024 alle 17:37
Inviato da: cassetta2
il 23/09/2024 alle 08:54
Inviato da: bluaquilegia
il 22/09/2024 alle 19:26