la sete verde

fascinazioni iperreali


MARIANNE BORUCHMANITutta una stanza di mani -che disegnano mani! Lo so che sto pensando troppo.L'insegnante disse continua a guardare quando credevo di avere finito il carboncinospezzato tra le dita.Inizio di primavera, elettrizzato pronto a scattaresignifica che l'uccello gattonon smette mai, il suo piccolo caos ricadeancora e ancora in una piccola nota pettegola e lamentosa,un miao che non ho mai sentitoda nessun gatto. In riflessologia, premi fortetra il medio e il mignolo per smorzare quel suono nell'orecchio.La mano nella sala di anatomia - la prima cosa umanache abbiamo fatto, pensai. Non ci sono mani uguali,attraversate da piccoli vasi furiosi - noncrederesti mai quanti filamenti. Il bracciocontinuava a scattare su, no,non per offrirsi. Lo fissammo con una comune cordache si trova dal ferramenta, e anche così -L'uccello-gatto è grigio e grigio scuro ma non lo vedi, non con gli alberipieni di foglie. Quell'urgenza nella gola, nessun suonouguale all'altro ripetedi lato, in giù,dentro fuori.Un'intera stanza di mani che disegnano mani!Mi piace ancora. Guarda da un'altra parte allora. Dovrestiguardare altrovein quell'altra stanza, mani con un coltello per dissezionarela mano, senza un filo di grasso, traffico intenso di nervi e vene e tendini e credimi,si ferma.Versi da POESIA n. 336 (rivista) 04/18, pagina 61 
    TOBIAS HA SCELTO REMBRANDT HARMENSZOON  VAN RIJN,LA LEZIONE DI ANATOMIA DEL DOTTOR TULP, 1632
  SEVERAL HA SCELTO MARCOS MORALES, DIGITAL COLLAGE, 2018 
sweetness noteoltre la realtà, la sua copia.i simulacri sostituiscono i simboli.imbambolata a contemplare la baldanza sfarzosa dell'iperrealtà,incantata di realtà in grado di superare l'immaginabile.