ANTOLOGIA PRET A PORTERSU INTRECCIO POETICO JAIME SABINESJAIME SABINESLA LUNALa luna si può prendere a cucchiaiateo come una capsula ogni due ore.È buona come ipnotico e sedativoe sollevaanche quelli che si sono intossicati di filosofiaUn pezzo di luna nella tascaè amuleto migliore di una zampa di coniglio:serve per trovare chi si ama,e per allontanare i medici e le cliniche.Si può dare come dolce ai bambiniquando non si sono ancora addormentati,ed alcune gocce di luna negli occhi degli anzianili aiutano a spegnersi in pace.Metti una foglia tenera della lunasotto il tuo cuscinoe guarderai quello che hai voglia di vedere.Porta sempre una boccetta dell'aria della lunaper quando anneghi,e dà la chiave della lunaai carcerati e ai disincantati.Per i condannati a mortee per i condannati a vitanon c'è migliore stimolante che la lunain dosi precise in dosi controllate. JAIME SABINESLASCIAMI RIPOSARELasciami riposare,rilassare i muscoli del cuoreed assopire l'animaper poter parlare,per poter ricordare questi giornii più lunghi del tempo.Ci siamo appena ripresi dall'angosciae siamo deboli, impauriti,ci svegliamo più volte dal nostro scarso sonnoper vederti nella notte e sapere che respiri.Avvertiamo il bisogno di svegliarci per essere più svegliin quest'incubo pieno di gente e di rumori.Tu sei il tronco invulnerabile e noi i rami,perciò quest'accettata ci sconcerta.Mai ci siamo fermati a pensare alla mortedi fronte alla tua morte,né ti abbiamo mai visto se non come la forza e l'allegria.Non lo sappiamo bene, ma all'improvviso arrivaun incessante avviso,una spada scappata dalla bocca di Dioche cade e cade e cade lentamente.Ed ecco che tremiamo di paura,che ci soffoca il pianto trattenutoche ci stringe la gola la paura.Prendiamo a camminare e non smettiamomai più di andare, dopo mezzanotte,lungo quel corridoio dell'ospedale silenziosodove c'è un angelo d'infermiera sveglia.Aspettare che morissi era come morire lentamente,gocciolare dal tubo della morte,morire un poco, a pezzi.Non c'è stata ora più lunga di quella in cui non dormivi,non un tunnel più denso di orrore e di miseriadi quello che riempivano i tuoi gemiti,il tuo povero corpo ferito.versi da POESIE DEL PEDONE, ANTOLOGIA POETICA, traduzione a cura di EMILIO COCO, introduzione di MARCO ANTONIO CAMPOS, RAFFAELLI EDITORE - 2017GALLERIA PORTATILE, PORTABILE...RONALD COMPANOCA
obiettivo notte
ANTOLOGIA PRET A PORTERSU INTRECCIO POETICO JAIME SABINESJAIME SABINESLA LUNALa luna si può prendere a cucchiaiateo come una capsula ogni due ore.È buona come ipnotico e sedativoe sollevaanche quelli che si sono intossicati di filosofiaUn pezzo di luna nella tascaè amuleto migliore di una zampa di coniglio:serve per trovare chi si ama,e per allontanare i medici e le cliniche.Si può dare come dolce ai bambiniquando non si sono ancora addormentati,ed alcune gocce di luna negli occhi degli anzianili aiutano a spegnersi in pace.Metti una foglia tenera della lunasotto il tuo cuscinoe guarderai quello che hai voglia di vedere.Porta sempre una boccetta dell'aria della lunaper quando anneghi,e dà la chiave della lunaai carcerati e ai disincantati.Per i condannati a mortee per i condannati a vitanon c'è migliore stimolante che la lunain dosi precise in dosi controllate. JAIME SABINESLASCIAMI RIPOSARELasciami riposare,rilassare i muscoli del cuoreed assopire l'animaper poter parlare,per poter ricordare questi giornii più lunghi del tempo.Ci siamo appena ripresi dall'angosciae siamo deboli, impauriti,ci svegliamo più volte dal nostro scarso sonnoper vederti nella notte e sapere che respiri.Avvertiamo il bisogno di svegliarci per essere più svegliin quest'incubo pieno di gente e di rumori.Tu sei il tronco invulnerabile e noi i rami,perciò quest'accettata ci sconcerta.Mai ci siamo fermati a pensare alla mortedi fronte alla tua morte,né ti abbiamo mai visto se non come la forza e l'allegria.Non lo sappiamo bene, ma all'improvviso arrivaun incessante avviso,una spada scappata dalla bocca di Dioche cade e cade e cade lentamente.Ed ecco che tremiamo di paura,che ci soffoca il pianto trattenutoche ci stringe la gola la paura.Prendiamo a camminare e non smettiamomai più di andare, dopo mezzanotte,lungo quel corridoio dell'ospedale silenziosodove c'è un angelo d'infermiera sveglia.Aspettare che morissi era come morire lentamente,gocciolare dal tubo della morte,morire un poco, a pezzi.Non c'è stata ora più lunga di quella in cui non dormivi,non un tunnel più denso di orrore e di miseriadi quello che riempivano i tuoi gemiti,il tuo povero corpo ferito.versi da POESIE DEL PEDONE, ANTOLOGIA POETICA, traduzione a cura di EMILIO COCO, introduzione di MARCO ANTONIO CAMPOS, RAFFAELLI EDITORE - 2017GALLERIA PORTATILE, PORTABILE...RONALD COMPANOCA