la sete verde

la barchetta e la trama l'ordito e il sudario


ZBIGNIEW HERBERTIL TEMPOe io vivo in tempi diversi, come un insetto nell'ombra,immobile, dunque senza tempo, perché immobili sono le mie membra e non getto ombra sulla parete, sono tuttodentro la caverna, immobile come nell'ambra, e dunqueinesistente;e io vivo in tempi diversi, immobile, ma dotato di ognimovimento, perché vivo nello spazio e vi appartengo e tut-to quel che è spazio mi concede la sua forma fugace, com-movente.;e io vivo in tempi diversi, inesistente, dolorosamente immobile e dolorosamente in movimento, e davvero non so che cosa mi viene dato e che cosa mi viene tolto per sempreversi da L'EPILOGO DELLA TEMPESTAa cura di Francesca Fornari, Adelphi Editore 2016, pagina 104 ^ ^ ^ZBIGNIEW HERBERTTESSUTOForesta di fili dita sottili e telai della fedeltàflutti oscuri dell'attesae allora stammi vicino fragile memoriaconcedimi la tua infinitàTenue luce della coscienza un monotono ticchettiomisura gli anni dell'isola i secoliper portare infine sulla riva vicinala barchetta e la trama l'ordito e il sudarioversi da L'EPILOGO DELLA TEMPESTAa cura di Francesca Fornari, Adelphi Editore 2016, pagina 109
 GIANEnergico e continuo solcare le stagioni della vita, il fluire del tempo tra il nostro affanno e lo sgretolamento delle immagini, tra i sorsi dell'amaro calice del viver quotidiano e il profumo dei sogni in una esistenza tra anima e corpo. Solcare i mariveleggiando su un'idea,su una voce,un desiderio chissà.Esistere e percorrere il baratro dell'avvenutosino a risalire la sommità del domani.E' il sogno che con i suoi chiodimi affigge e obbligaad ammainare le vele della mentelegando i pensierialla gomena dei rimpianti.Non resta che alzare la randa verso il destinofra tempeste e bonacciecon naufragi imprevisti e irrisolti.GIOVANNI FATTORILIBECCIATA
 TOBIASAll'arcolaio, Dipanando le matasse finché siano nude nel loro, semplice, immenso senso SEVERAL                                               dentro gli alfabeti di                          ALIGHIERO BOETTI       
                                                           WOODENSHIP                                                        topografia del typos                       Topografia temporale, mi vien da dirla: una topografia che si occupi di viabilità temporale, per facilitare i flussi del pensiero nel farsi                                                       sensi unici ed alternati,                              o doppi sensi di circolazione. Le parole come veicoli sono ottime, qualcuno ne fa anche locomotive da lanciare contro l'ingiustizia.                                            Ma il guaio è che,la tipografia della temporalità, finisce per far sì che si smarriscano incomprese, nei padiglioni auricolari che cercano di percepirne il senso di marcia e la velocità d'impattofuck notaalcune parole necessarie, parole ancora non finite, non definite,nemmeno compiute, conservate a tracciare altri luoghiben lungi dalle caratteristiche da ricetta medica, tali parole, non curano, apronola carne ed inoculano mappe di possibilità, nuove o lasciate da parte nel tempo.vi è il rigore necessario, la compostezza,soprattutto la pulizia interiore, ben lontanadall'ordine, ma aderente con il rispetto per sé.nella compiuta incompiutezza di tali parole mappa,si celano nuove strategie di percorsi, per escogitare modie probabilmente, mondi differenti