PIERLUIGI CAPPELLOLe notti calde e gli aliseiLibro e libero sono una cosae non c'è distanza che sia desiderarenon esiste fantasia che non liberi distanza,oscurano il cielo vedono azzurri mai uditise un bambino dalle pagine dei librili legga stampati e chiari per la prima volta.Così anch'io ho incontrato il mio Pequod e ho visto arrampicarsi fino al cielo le lamiere del Batavia e ho imparato leggendo gli economici di Hemingway che se un viaggio dura dalla seggiola di casa alla scorza del tiglio solitario non c'è metro che possa misurarne l'eternità della distanza.Esistono baie, conforti, fiordi di sonno nascosti mappe che sono segnate soltanto nel calore che c'è dietro due occhi e rade, dove saldi si alzano i desideri finché non scivolerà via dai sogni l'impronta di quei sogni, le notti calde e gli alisei.Versi da - Un prato in pendio -
Convocazione dell'immaginario
PIERLUIGI CAPPELLOLe notti calde e gli aliseiLibro e libero sono una cosae non c'è distanza che sia desiderarenon esiste fantasia che non liberi distanza,oscurano il cielo vedono azzurri mai uditise un bambino dalle pagine dei librili legga stampati e chiari per la prima volta.Così anch'io ho incontrato il mio Pequod e ho visto arrampicarsi fino al cielo le lamiere del Batavia e ho imparato leggendo gli economici di Hemingway che se un viaggio dura dalla seggiola di casa alla scorza del tiglio solitario non c'è metro che possa misurarne l'eternità della distanza.Esistono baie, conforti, fiordi di sonno nascosti mappe che sono segnate soltanto nel calore che c'è dietro due occhi e rade, dove saldi si alzano i desideri finché non scivolerà via dai sogni l'impronta di quei sogni, le notti calde e gli alisei.Versi da - Un prato in pendio -