la sete verde

YOU'RE DIAMOND AND RUST


  JOAN BAEZDIAMOND AND RUST   SYLVIA PLATHYOU'RESimile a un clown, felice soprattutto a testa in giù,piedi alle stelle, un cranio lunare,le branchie come un pesce. Un sensatopollice verso allo stile del dodo.Avviluppato su di te come un rocchetto,esploratore del tuo buio come i gufi.Muto come una rapa dal quattro di luglio al primo di Aprile,oh pallina che cresci, mia pagnottella.Vago come la nebbia e atteso come la posta.Più lontano dell'Australia,Atlante curvo, nostro gamberetto viaggiatore.Rannicchiato come un bocciolo e a tuo agiocome uno spratto nel vasetto.Nassa di anguille tutte fremiti.Salterino come un fagiolo messicano.Giusto come un'addizione ben fatta.Foglio pulito, con su la tua faccia. gennaio/febbraio 1960dalla raccolta ARIELDAUNFIORE_PAOLA- intorno a Joan  e Sylvia -Un "per sempre" carico come un treno che non si ferma mai in un ingombro di amore fecondoROBERTAintorno a Joan e Sylvia"La bellezza di questo regalo, mi rende più fluido il respiro. Il brano, lo AMO, ed è praticamente la mia fotografia... perchè siamo cariche di Amore sempre più forte di ogni ruggine.. del tempo. E conosciamo pure, la forma di amore più Alta. A me, senza presunzione alcuna (credimi) anche quella che mai avrei voluto lo ammetto una ancora più Alta, che paradossalmente pure , mi ha salvata, da chi questo Amore per tormento di non averlo capito, lo ha perfino abusato, e quindi ucciso. Ma l'amore MAI muore, come dice Monica, si trasforma.. e danza come questa poesia, che hai messo, che supera ogni Arte, dipinge noi." GIAN- intorno a Sylvia e Joan -Una farfalla azzurra enorme, non ancora sbocciata, incompleta. Attende lo speciale segno profumato dell'altro che solo può iniziare il processo nutritivo, la procreazione, la continuazione della vita. Il tempo è misurato, morbido il seno ripieno. Deposito alimentare per una vita da rinnovare."Non sono tua madre più di quantolo sia la nuvola che distilla uno specchio per riflettere la propria lentacancellazione per mano del vento".SEVERAL- intorno a Sylvia e Joan -
PERTURBABILE - intorno a Sylvia e Joan -"Luna meno Uno" . . Qui dentro di me, sento tristezzaemerge dal ghiacciaio del già notolama che separa, soffio che spezzataglio in mezzo ai petali del loto. poca solitudine gelatadisintegrazione dell'appartenenzaora che la luna si è spogliatail cielo ha dei problemi di decenza. vapori d'identità di gruppo,ancora una nuvola stonatacome deglutire un vecchio groppousando l'epiglottide sbagliata. sono ogni mio erroresono i miei sbaglil'astinenza dell'amoresono i miei ragli. nella contraddizione controllataun sobbalzo da esclusionela mia consapevolezza alatalibera dall'ultima illusione. Ogni classificare, ogni distinguocoglie gli insegnanti in fallo'So Ham' rimane un mantra ambiguocredevo d'esser te, d'essere quello !. è qui che l'ho abbracciatogiunco tra le saggezze incoltesono l'Uno ! sono te !centootto volte.... Sono la tua tristezza, la tua vagina;sono il tuo coraggio, la tua erezionee lo sono contemporaneamente.senza separazione. Qualcuno crede che la luna sia femminache la licantropia sia libidine malataqualcuno se la scorda ogni mattinaqualcuno canta a lei la serenata. ma adesso sono estraneo, son diffidenzal'esclusione è salvaguardia e protezionesi erige il totem della differenzaed io sono minaccia ed intrusione. Sento profonda una tristezzaTaiJiTu senza punto biancosono il seme dell'assenzanel cuore del mio branco. Gabriele reca non-appartenenzamaledetto pennuto canterino...sento già le crisi d'astinenzae mi sfamo solamente di digiuno. vorrei leggerti gli occhiplacar lo scampanar della mia boriaaspetto solamente i tre rintocchiche annuncian la stagione venatoria. è nulla che non sa chiedere nullameno che meno a voi-separazionesono la sete della terra brullasono la pioggia della delusione. che scroscia in temporali di paroleallaga ogni fessura ed ogni spazioin quanto alle domande sull'amoreho tutte le risposte nel silenzio. le essenze dello yin sono isolateadesso vivo in mezzo a una lacunainsieme alle mie gonadi negateillumino la luna. WOODENSHIP -intorno a joan e sylvia-Dell'estrosità la follia appallottolata in farsetto: chè manco fosse la lingua che avviluppa la mollica del proprio pane, sfornato al mondo con pubblico dolore, per sciglierlo nel più banale dei peccati: l'amore materno        fuck notasi increspa di brividi la mia pelle,di fronte alla forza femmina.il distacco accogliente destinato alla fine, designa l'attitudine della foresta, assediata,mai sopita.la tolleranza costante di una spiaggia lambita,mai infranta.non serve l'asserverazione pubblica a stabilirela capacità di accogliere. e l'autoironia, nascosta tra le pieghe di rughefatte odiare, i sorrisi sui volti di figli e nipotiperpetuano la bellezza, infinitamente finita.la disposizionenaturale è la dichiarazione mai letta. post dedica alle donne, tutte differenti per colore, cultura, attitudine, forza e, soprattutto eccellenzad'amore.