la sete verde

Quel che ti è riuscito nel tuo inconfutabile palazzo di parole vale ancor oggi


nota introduttiva:avviso cheil post potrebbe rivelarsi davvero lungo e di scarso interesse.  CEES NOOTEBOOMWallace Stevens                                                           Some things, nino, some things are like this1.Roucon, roucon, Don Don tom tom, c'est moi, lobster Bombay with mango chutney, hoyo hoy, voglio cominciare così con le più frivole note del tuo lento graduale di poeta pensante e cantore.Qui bisogna essere educati, lo so, davanti a questo potente signore cha ha mutato la poesia da canto e lamento in suprema finzione, realtà vista dal poeta sull'orologio del suo attimo, senza mito né credo, un antivaticano con i titoli come totem: Notes toward a Supreme Fiction, Meditation Celestial and Terrestrial, The Ultimate Poemi is Abstract.2.Per te niente sogni tra la poesia e le cose, hai respinto il racconto del dio sole che il sole stesso si oscura per te, non era che seduzione, adulazione, rapimento dall'unica esistenza questa unica volta, qui, ora sul casuale pianeta.Eri pesante nel corpo, nel lento e trascinante scorrere dei tuoi versi, e tuttavia, hoyo, roucou, tom tom, Canonico Aspirina e Nanzia Nunzio hoobla hoobla how con i tuoi fronzoli francesi tra i paragrafim triangolo di piccola esultanza, intorno al basso continuo di un fuco in meditazione.La tua legge è di marmo: la tua invenzione più alta scrivere verso per ronzante verso il mundo tuo solo è ora il nostro, realtà, sempre vestita di un altro pensiero, e solo perfetta come poesia.3.Adieu, waving adieu adieu a colui che non esiste,adieu, perché bisogna far senza, sempre, e in lucidità con lo sguardo più acuto, sempre. Quel che ti è riuscito nel tuo inconfutabile palazzo di parole vale ancor oggi: l'assioma del sole, il diktat della pera e della roccia, e va ribadito perché questa era la lezione: it is possible, possible, possible. It must be possible.Se non è una garanzia!Adieu, adieu.Versi da Luce Ovunque      EDWARD MANET, NANA' (1877)
  ERNEST HEMINGWAYLettera a Sara "Ricordi Mr. Stevens? Quel simpatico Mr. Stevens. Quest'anno è tornato, piacevole come il colera, e prima che venissi a saperlo mia sorella Ura è entrata in casa, rotta dal pianto, dicendomi che durante una festa Mr. Stevens andava dicendo che non ero un uomo, che ero un cretino ecc."Così, una settimana fa, mi sono detto, è la terza volta che accade, ne abbiamo abbastanza di Mr. Stevens. Sono uscito, era sera, pioveva, incrocio Stevens; aveva appena finito di dire - me lo avrebbero riferito, poco dopo - ‘Dio, come mi piacerebbe avere qui Hemingway, lo stenderei con un pugno'". Hemingway dettaglia a Sara Murphy l'incontro: "Stevens agitò il suo pugno leggendario, mancandomi, ovviamente; io l'ho buttato a terra diverse volte, e l'ho pestato di brutto. L'unico problema è che le prime volte che l'ho steso avevo gli occhiali. Li ho tolti, su insistenza di chi voleva vedere una bella lotta, limpida, senza occhiali; appena li ho tolti Stevens mi ha colpito la mascella con il suo pugno domenicale. E qui comincia il bello. Si è rotto la mano in due punti. Non mi ha fatto nulla, perciò ho continuato a menarlo, l'ho sistemato bene, fino a costringerlo a stare cinque giorni a casa con infermiera e dottore. Ma non dirlo a nessuno. Sai, lui ha una posizione rispettabile in una compagnia di assicurazioni... la versione ufficiale è che Stevens è caduto da una scala. Quindi, non dire niente a nessuno. Pauline [la seconda moglie di Hemingway, Pauline Pfeiffer, ndr], che odia quando combatto, era felice. Ura non ha mai visto una rissa prima d'ora: non ha chiuso occhio per paura che Stevens morisse...".estratto da: PANGEA, ERNEST HEMINGWAY VS. WALLACE STEVENS: LA SCAZZOTTATA CHE HA CAMBIATO LA STORIA DELLA LETTERATURA    WALLACE STEVENSIl senso ordinario delle coseCadute le foglie, torniamoAl senso ordinario delle cose. È come seAvessimo esaurito l'immaginazione,Inanimi in un sapere inerte.È difficile persino scegliere l'aggettivoPer questo freddo vacuo, questa tristezza senza causa.La grande struttura è diventata una casa modesta.Nessun turbante percorre i pavimenti immiseriti.La serra ha più che mai bisogno di una riverniciatura.Il comignolo ha cinquant'anni e pende da una parte.Uno sforzo fantasioso è fallito, una ripetizioneNella ripetitività di uomini e mosche.Eppure l'assenza di immaginazione dovevaEssa stessa essere immaginata. La grande vasca,Il suo senso ordinario, senza riflessi, foglie,Fango, acqua come vetro sporco, espressione di un certoSilenzio, il silenzio di un topo uscito a vedere,La grande vasca e la rovina delle ninfee, tutto ciòDoveva essere immaginato come una conoscenza inevitabile,Imposta, come impone una necessità.    le facce del post:CEES NOOTEBOOM
ERNEST HEMINGWAY
 WALLACE STEVENS
     from POETRY FOUNDATION     fuck nota"it is possible, possible, possible. It mustbe possible." se mai qualcuno dubitasse dell'umano bisognodi primeggiare, a costo di nasi e ossa rotti