COERCIZIONEdi WISLAWA SZYMBORSKA Mangiamo vite altrui per poter vivere. Maiale deceduto con crauti defunti. Il menù è un necrologio.Anche l'uomo più buono addenta e digerisce qualcosa di ammazzato perché il suo cuore tenero non cessi di pompare.Anche il più lirico tra i poeti, anche il più austero tra gli asceti mastica e inghiotte qualcosa che pure era vivo e cresceva.Non trovo coerenza tra questo e gli dèi buoni. Forse perché un poco creduloni, oppure ingenui, hanno dato il dominio del mondo alla natura. Ed è lei, quella pazza, che ci impone la fame, e là dove c'è la fame finisce l'innocenza.Alla fame si aggregano rapidamente i sensi: il gusto, l'olfatto, e il tatto, e la vista, infatti le pietanze non sono tutte uguali e tanto meno i piatti. Partecipa all'azione anche l'udito, infatti a tavola spesso si fanno discorsi allegri. versi da BASTA COSI', Adelphi 2012 NATURA MORTAdiGIACOMO CERUTI
pane e peccato
COERCIZIONEdi WISLAWA SZYMBORSKA Mangiamo vite altrui per poter vivere. Maiale deceduto con crauti defunti. Il menù è un necrologio.Anche l'uomo più buono addenta e digerisce qualcosa di ammazzato perché il suo cuore tenero non cessi di pompare.Anche il più lirico tra i poeti, anche il più austero tra gli asceti mastica e inghiotte qualcosa che pure era vivo e cresceva.Non trovo coerenza tra questo e gli dèi buoni. Forse perché un poco creduloni, oppure ingenui, hanno dato il dominio del mondo alla natura. Ed è lei, quella pazza, che ci impone la fame, e là dove c'è la fame finisce l'innocenza.Alla fame si aggregano rapidamente i sensi: il gusto, l'olfatto, e il tatto, e la vista, infatti le pietanze non sono tutte uguali e tanto meno i piatti. Partecipa all'azione anche l'udito, infatti a tavola spesso si fanno discorsi allegri. versi da BASTA COSI', Adelphi 2012 NATURA MORTAdiGIACOMO CERUTI