la sete verde

diario di viaggio


condivisioneHo riempito la seconda parte del mio carnet de voyage, del mio quaderno, relativo all'anno passato, di alfabeti. Ho scritto e riscritto singoli simboli, in maniere differenti, utilizzando grafie differenti, penne diverse, inchiostri vari, decine e decine di volte, sino a ricoprire ogni pagina.Scrivere mezza agenda di lettere singole, apparentemente senza un senso, se non liberare la sacra noia, mi ha fatto ragionare sul concetto di scòpo.Per la prima volta nella mia vita ho affrontato l'assenza di uno scòpo, di unaaspirazione.Ciò che voglio condividere, dopo questa premessa piuttosto frammentaria, èuna parola, la prima parola che ha interrotto o, messo in crisi, questo fiume di lettere e simboli che mi ha attraversato e mi attraversa.La parola, il lemma, il grafema ma anche il concetto che desidero mettere incondivisione oggi è questo: Entelechia.Entelechia è un bel termine aristotelico per dare forma all'idea dello scòpoin sé.Nel marasma esterno, negli alfabeti interiori,  è stata questa parola a restituirmi la libertà di poter continuare a ricercare scòpi consoni a me, al mio viaggio.     VINCENT VAN GOGH Un paio di scarpe