« « Oooh...oh... » gridava: e gridava al mare medesimo, lui in persona spronava, speronava. Allo scuro si sentiva lo scivolio rabbioso della barca e il singultare degli sbarbatelli come l'eco di un rimbombo tenero e profondo, caldo e spezzato, dentro i petti. La lancia saliva verso lo scill'e cariddi, fra i sospiri rotti e il dolidoli degli sbarbatelli, come in un mare di lagrime fatto e disfatto a ogni colpo di remo, dentro, più dentro, dove il mare è mare. ». Stefano D'Arrigoda Horcynus Orca a pagina 1257, l'ultima pagina. D.B. Lazarushttps://youtu.be/y-JqH1M4Ya8 nota Il falco osserva i prati dal cedro, ed io lo guardo, in attesa del suo volo prodigioso. Vive accoppiato, ben affondato nel cielo che sovrasta le nostre teste distratte. La sua presenza mi acquieta. Una creatura di estrema eleganza.
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« « Oooh...oh... » gridava: e gridava al mare medesimo, lui in persona spronava, speronava. Allo scuro si sentiva lo scivolio rabbioso della barca e il singultare degli sbarbatelli come l'eco di un rimbombo tenero e profondo, caldo e spezzato, dentro i petti. La lancia saliva verso lo scill'e cariddi, fra i sospiri rotti e il dolidoli degli sbarbatelli, come in un mare di lagrime fatto e disfatto a ogni colpo di remo, dentro, più dentro, dove il mare è mare. ». Stefano D'Arrigoda Horcynus Orca a pagina 1257, l'ultima pagina. D.B. Lazarushttps://youtu.be/y-JqH1M4Ya8 nota Il falco osserva i prati dal cedro, ed io lo guardo, in attesa del suo volo prodigioso. Vive accoppiato, ben affondato nel cielo che sovrasta le nostre teste distratte. La sua presenza mi acquieta. Una creatura di estrema eleganza.