la sete verde

disordine e bellezza


 Cammino sulle colline basse, i piedi seguono il ritmo lento del vento che striscia tra l'erba secca e sparge i semi di quello che sarò. Sopra, il cielo si spalanca come una promessa che non ho chiesto, un'immensità che inghiotte ogni certezza e mi lascia selvaggio, nudo tra gli alberi di un bosco che non conosco, ma che mi appartiene.C'è una casa laggiù, l'ho intravista tra i rami, la casa che mi attende da sempre, le finestre che tremano di attesa, le pareti che custodiscono il segreto del ritorno. E dentro c'è uno studio, pieno di libri mai letti, parole scomposte che attendono pazienti di trovare una forma, un pensiero a cui aggrapparsi, come foglie secche spinte dal vento del disordine.Le parole non mi obbediscono, s'inseguono come gatti randagi nei vicoli della mia mente, trovano rifugio nelle pieghe della memoria, nei cassetti lasciati aperti. Io le raccolgo come posso, le accatasto nel disordine della vita, tra una domanda e l'altra, tra la selvatichezza che mi spinge a salire ancora, attraverso l'aria, verso il cielo che non ha fine.Forse la vita è solo questo: un cammino tra il disordine e la bellezza, un'erranza tra le parole e i pensieri, una ricerca di casa nel bosco selvaggio che chiamiamo noi stessi.