Sogni liberi

attendendo l'arcobaleno


 
 a che serve sognare se la notteè freddae solitariase al mattino solo il vuotorimane accanto a tetra lenzuola di abitudine e buio nel cuorea che serve il domanise poitra le dita nulla c'ècosì il viaggiare della vitadiventa una lottatra me e il futurotroppo intriso di passato e ricordiper librarsi in voloverso infiniti nuovi le orme lasciate, sono solchi dentro l'animasono tracce indelebiliche come tatuaggida dimenticarerimangono impressi nel lo sguardoe continua il paradossotra la volontà e la possibilitàtra la esigenza e la  capacitàmi addosso il condizionale in ogni mio verboper limitare le disillusionirelegando al destinol'arcobaleno  che attendoper colorare i miei giorni.