Questo è uno degli argomenti di cui mi piacerebbe parlare..e sapere che ne pensate..Ci stiamo allargando e la nostra pelle assume colori sempre più vari. Nessun allarmismo… non si tratta di un virus che attenta al nostro metabolismo e alla nostra salute epidermica, bensì di un’Italia e di un’Europa che non è più un club per bianchissimi e occidentalissimi cittadini.Dal 1 Gennaio di quest’anno i 25 paesi che formavano l’Unione europea sono diventati 27, per effetto dell’adesione di Romania e Bulgaria.E aspettando la temutissima invasione dei rumeni, di cui hanno già straparlato giornali e televisioni, le cronache di questi
primi giorni dell’anno ci hanno riportato nuove statistiche sulle percentuali di nascite nel nostro paese di bambini con genitori stranieri.Il 9,4% dei nuovi nati non può infatti vantare un 100% di sangue italico nelle vene (per quello che tutto ciò possa significare… dato che siamo uno dei maggiori miscugli etnici del mondo). La multietnicità del nostro paese è stata poi simbolicamente confermata dal giochino che tanto appassiona i mass media ogni Capodanno: chi è stato il primo nato dopo la mezzanotte?Un brivido deve aver percorso la schiena dei tanti leghisti e xenofobi del Belpaese: il primo nato del 2007 è stata una bella bimbetta di nome Otman, a svelare la sua origine etnica marocchina.Una notizia poco piacevole per i tanti che temono un cataclisma di “snaturalizzazione” dell’italica stirpe, che fa il paio con le cifre apocalittiche dell’invasione dei rumeni: 40.000 in arrivo a Milano, i 5.000 che si starebbero dirigendo in queste ore verso Padova, e chissà quanti staranno facendo rotta sulla Capitale!
Attendibili o meno che siano queste cifre, tutti ora a maledire la Ue, tremando per una futura possibile adesione della Turchia.Sarà… però una domanda sorge spontanea: come mai spagnoli, polacchi, greci e ungheresi hanno smesso di emigrare proprio quando i loro paesi sono entrati nell’Unione? Sarà che forse la Ue aumenta la ricchezza nei loro paesi d’origine e che tutto ciò si traduca sempre in un beneficio per tutti?Domande che spesso restano (colpevolmente) senza adeguate risposte da parte di politici e opinion leader.Ma aspettando l’invasione e il rinsavimento della classe dirigente del Vecchio Continente, torniamo ai record di tempismo dei neonati stranieri in Italia.David, rumeno, si afferma come il più veloce a venire al mondo sotto il Cupolone capitolino.Simone, anch’egli rumeno, brucia invece tutti i rivali a Torino.Ha poi dell’incredibile l’en plein nella patria della lingua italiana: Firenze (e la sua vicina Prato). Le prime nascite nei due capoluoghi toscani sono un bimbo e una bimba cinesi.
Ma non basta: nella patria di Dante l’ultimo nato del 2006 è stato un giovanotto palestinese di nome Mohamed, e il secondo del 2007, venuto alla luce poco dopo la cinesina dei record, è stato un bambino lituano.Non c’è che dire: che sprint questi ragazzi!Ne sa qualcosa Giulia, l’italianissima bimbetta di Milano, che si è vista soffiare il primato nazionale di nascita per un solo secondo dalla marocchina Otman.Che lezione potranno trarne tutti i nuovi nati di questo 2007?Quella di allenarsi tanto, perché la concorrenza è agguerrita. E quella di ricordarsi sempre che più concorrenza significa la possibilità di migliorarsi sempre più.E soprattutto di dedicarsi alle gare di staffetta, perché Otman, Mohamed e David sono gli italiani del futuro (e del presente), e le loro rapide gambette ci aiuteranno non poco a farci vincere le sfide del nostro futuro.