ilsesso degli Angeli

Amore e metafore


La poetessa Alda Merini, in una intervista ormai non recente, affermava che lei e il suo amante Giorgio Manganelli (grande letterato, questi) si innamoravano attraverso metafore. Ci ho pensato un po' su: io penso che tutti, non solo i grandi letterati e i poeti, si innamorano attraverso metafore: i camorristi come i panettieri, i professori come i dittatori.Se ripenso alle donne con cui sono stato, penso che per innamorarmi di ognuna c'era una (o più) metafora diversa:una donna che era mia amica da dieci anni... l'amore sarebbe stato il coronamento di un'amicizia complicata, il trovare una strada comune dopo tante tortuosità... un giorno le misi una mano su una coscia e lei mi disse che quel modo di metterle la mano su una coscia aveva il senso di un'intimità che dall'amicizia era passata all'amore, che era un gesto diverso da quello di qualsiasi altro suo fidanzato.Per me era solo una mano su una coscia (abbastanza bella, tra l'altro). Ma lei aveva bisogno della sua metafora.Eppoi, ragionandoci: il sesso, non ha pure il sesso bisogno di grandi metafore (magari ancor più grandi) per essere appassionante, coinvolgente, totalizzante? Il sesso, cioè quando gli Angeli che noi siamo si impastano alla terra... tanto più è bello quanto più è interpretato da metafore forti.Infine: il sesso, non è esso stesso una metafora in sè? E la metafora è: tu hai un posto nel mondo, e il tuo posto è questo, sono io, sono io il tuo posto nel mondo. Per impastarsi con la terra bisogna avere un posto, altrimenti anche gli Angeli si possono perdere...Sadaw