ilsesso degli Angeli

Coscienza operia e tristezza borghese


Sono andato a "fare un muro". scrostare parati, stuccare, imbiancare...Ho incontrato il ragazzo ucraino, una faccia di ragazzo con un sorriso da ragazzo sopra quarant'anni di muscoli e di sorriso, e siamo andati a farlo insieme il muro. Mi ha fatto impressione vedergli addosso una mia maglietta dismessa, che avevo dato l'anno scorso alla sua fidanzata per lui, prima di conoscerlo.Ero preso dalla frenesia di farlo quel muro. Lui mi ha dovuto calmare con le buone: "forse ora sei frenetico perchè è casa tua, ma ci dobbiamo fermare un attimo a progettare il lavoro"; eppoi: "prendi carta e penna e scrivi quello che ti detto, io non so scrivere nella vostra lingua, bisogna comprare alcuna cosa". Una grande calma e serenità mi sono derivate dal prendere un oggetto e plasmarlo, fino a vederlo finito. Questo genere di operaio non consce l'alienazione del metalmeccanico, che non segue la produzione e non vede l'oggetto finito, non lo crea davvero, non lo possiede.Mi è venuta alla mente un'intervista allo scrittore David Grossman, che raccontava di aver scoperto di avere un fratello muratore e di essersi fatto insegnare da luia costruire un muro.Tutta il mio lavoro è leggere e scrivere, ma nel creare un muro non c'è depressione, che è - diciamolo - un male borghese...Sadaw