La mia storia

Che sogno!


 sono le 8:46   ho dormito in modo discontinuo e mi sono svegliata un pò malinconica. I motivi possono essere molti e diversi tra loro: alcuni legati alla situazione attuale, ma anche al ricordo del sogno che racconto ora; prima di raccontarlo è necessario che descriva il contesto e il momento in cui si presentato... dal 74 all'80, esattamente fino a due giorni prima della nascita di mio figlio, io svolgevo le esercitazioni ed ero nelle commissioni d'esame per una materia molto difficile presso l'istituto della mia facoltà; inoltre proprio nel 79 avevo avuto una supplenza su un corso importante sempre dello stesso istituto ed ero stata nominata presidente della commissione d'esame. Questo è stato l'ultimo regalo per mio padre, ma era anche motivo di soddisfazione per me. Riepilogando io dal 74 all'80 ho vissuto sei anni abbastanza sereni, mi piaceva molto quello che facevo, inoltre con altri due colleghi avevamo scritto un libro di esercizi che era in pubblicazione; però parlo solo di apparente serenità perchè io comunque ero quella che ero! Dopo la nascita di mio figlio sono rimasta un anno a casa completamente stordita, ricordo che avevo i capelli dritti un palmo sopra la testa e non c'era modo di farli abbassare. Nell'82 ricomincio a fare le esercitazioni ad un bel gruppo di studenti e le facevo di sabato mattina perchè era l'unico giorno che potevo lasciare mio figlio a suo padre, non mi sarei fidata di lasciarlo a nessun altro; solo il padre poteva condividere con me il grave senso di responsabilità che sentivo nei confronti di quella piccola meravigliosa creatura. Io seguivo il gruppo fino a che anche l'ultimo studente avesse superato l'esame. Sono passati così alcuni mesi e  se durante le lezioni ero contenta di trasferire i contenuti della materia, dopo mentre mi trovavo sola in macchina per tornare a casa, mi prendeva sempre un'ansia crescente che non sapevo combattere. L'ultimo studente finalmente superò l'esame e io tornai a casa con un senso di vuoto incolmabile e la notte feci questo sogno: La mia bella facoltà con la sua scalinata bianca non era più al suo posto, ma si trovava nei pressi di  una spiaggia vicino al mare; io scendevo la scalinata per dirigermi verso la riva. Il cielo era azzurro, ma in alto c'erano due bellissime nuvole bianche e soffici; io le guardavo incantata mentre si muovevano lentamente abbassandosi verso di me; più si avvicinavano più diventavano grigie e compatte... alla fine erano diventate due pezzi di gommapiuma quasi nere e io le prendevo con le mani buttandole sulla spiaggia. Mi sono svegliata provando un'amarezza sconosciuta ed ho capito che qualcosa era irrimediabilmente cambiato dentro di me. Non sono più tornata all'università e per molti anni ho evitato di passarci davanti. Ho annullato tutti i contatti ed è stato come se quei sei anni non fossero mai esistiti. Mi sono chiusa totalmente a tutto e tutti e solo nell'83, grazie ad alcuni amici che non si rassegnavano all'idea di vedermi ridotta in quello stato, ho fatto il concorso per l'insegnamento di Educazione tecnica nella scuola media. Devo ancora ringraziarli perchè si sono occupati loro di farmi avere i certificati necessari per fare la domanda e io ho dovuto solo mettere la firma. Quando mi sono presentata agli esami, mi sentivo come una marziana caduta da chissà dove, ma avevo comunque tutta l'esperienza universitaria e questo mi ha sicuramente aiutato a sostenere bene le prove e a vincere il concorso; da qui ha inizio la mia storia dall'84 in poi, con il sostegno e con Max. Che posso dire... ripensare a queste cose mi mette tristezza, ma quanta strada sempre in salita ho dovuto fare per arrivare ad oggi e rendermi conto che la mia vita poteva essere molto diversa. Ormai è passata, però capisco perchè voglio difendere da tutto e da tutti quel qualcosa che io chiamo 'cosa bella' che mi fa sentire forte, serena, leggera e anche felice.    *     sono le 11:35