Creato da sferst il 08/05/2009

LA COMBRICCOLA DEL

perchè ... la vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare

ISTANTANEA DI UN GIORNO ...

... 03 Luglio 2009 ...

UNA STORIA DA RACCONTARE ...

Strano posto questo per conoscersi … qui tutto è amplificato, dilatato, iperbolico … siamo qui perché abbiamo voluto esserci … ci abbiamo lavorato e perso notti … per dire al mondo che esistiamo.

Allora … inizia un vagare senza meta ... tra la folla … poi il caso … sfiori la spalla di una sconosciuta … senti che sta fischiettando una canzone che conosci, che hai nel cuore … tiri dritto, ma hai un sussulto … ti giri e la chiami … speri di trovarla, magari mentre anche Lei già ti guarda … è lontana, non puoi vedere i suoi occhi … ma senti che ti risponde.

Non sai veramente chi è … ma sei curioso … scopri che la musica vi unisce … parlate di tutto … di questioni leggere come piume e di argomenti pesanti come montagne … ti allontani e ti riavvicini a Lei ... sicuro di trovarla lì, dove l’avevi lasciata … pensate di condividere un progetto … diventa un piacevole impegno, che nasce e prende forma … ma non è quello che immaginavate e che altri credevano … già ... è qualcosa di diverso … è un approdo nel quale trovare conforto … plasmato dalle menti e dai cuori di chi l’ha costruito … vite diverse che forse il fato si sta divertendo ad intrecciare.

Oggi non possiamo stare vicini … ma viviamo insieme in questo rifugio di fortuna … senza fronzoli, con due telefoni e qualche foto incorniciata ... sotto lo stesso cielo, lo stesso sole, la stessa luna e le stesse intemperie … quasi ogni sera guardiamo le stesse stelle … giriamo la nuova scena di un film del quale non sappiamo la fine … comportandoci come se ci conoscessimo da sempre … ci perdiamo in un solo sogno … dove ne il tempo ne niente altro può farci smettere di fantasticare, amarci e renderci unici.

... "chiaramente" ...

Post n°274 pubblicato il 26 Novembre 2009 da sferst

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sei.....

Post n°273 pubblicato il 26 Novembre 2009 da monica.birba

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CHI MUORE (Ode alla vita)

Post n°272 pubblicato il 23 Novembre 2009 da sferst

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza,
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna
o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.