sghignazzando

the walking woman


Il mio ex marito, quando ancora assurgeva al ruolo di consorte, mi accusava con frequenza quasi quotidiana e puntuale, su come io fossi stronza, insignificante e pusillanime. No pusillanime non l'hai mai detto, ma la somma data da tutti i suoi aggettivi non citati produce pusillanime. Che credo si possa tradurre per i non addetti al grande dizionario on line in rompicoglioni. Che dire, se non che probabilmente aveva visto giusto. Così ha fatto armi e bagagli ed è andato via verso nuovi orizzonti festosi.Ed io ho ripreso le briglie della mia esistenza tiepida e poi, grazie all'aiuto del destino, ho visto la luce in fondo al tunnel.Il destino mi è stato amico, facendomi un regalo prezioso quanto delicato, ricco quanto fragile: mi ha regalato una lunghissima primavera.Una primavera dai colori tenui delle margherite del prato, con il loro profumo sottile che lo senti solo se ti avvicini molto e quando ti entra nel naso chissà perchè ti torna in mente quando eri bambino e tutto era semplice e invincibile. Una primavera colorata come un'orchidea, con il suo profumo avvolgente che promette passione e avventura. Calda. Che ti fa venire in mente cose nuove da esplorare.Una primavera quando arriva quel vento forte e improvviso, che ti schiaffeggia la faccia facendoti tornare indietro di tre passi, ma quando cala riprendi il cammino con un cielo così celeste che levati proprio. Quel colore lì, quel cielo lì c'è solo in primavera. E poi c'è quel venticello più tiepido, che ti fa compagnia nella passeggiata, ti fa allungare il passo e ti viene quasi voglia di correre e ridere da farti tenere la pancia con le mani.Una primavera e la pioggia violenta, che l'hai sentita arrivare dall'odore di asfalto bagnato, che il cielo è grigio piombo e sembra che Atlante tra un pò piegherà le braccia e lo lascerà cadere su di noi. E tu esci senza l'ombrella perchè sei incosciente. Ma dopo, quando sembra che la furia del mondo sia evaporata, senti i rumori della primavera che piano ritorna.Una primavera che profuma di fragole dolci che mangi con le mani e ti sbrodoli tutta e sorridi di un sorriso appiccicoso.Una primavera di ciliegie rosso rubino, tonde perfette che si sembrano scolpite da un Michelangelo dei prati. E quelle più buone stanno lassù, nel ramo più alto, da dove si vede un panorama da togliere il fiato. E rimani lassù a goderti il panorama, stolti umani che non conoscete la bellezza che ho io da quassù. Si sta come le foglie agli alberi.Lieti.