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Emergenza di integralismo religioso!


La Confederazione episcopale italiana diffonde una Nota pastorale sulle unioni di fattoLinea intransigente sui Dico: "La legge avrebbe effetti deleteri sulla famiglia"Cei: "Coppie gay, no alla legalizzazionePolitici cattolici non siate incoerenti" ROMA - "La legalizzazione delle coppie di fatto è inaccettabile sul piano di principio, pericolosa sul piano sociale ed educativo e avrebbe effetti deleteri sulla famiglia". Così scrivono i vescovi nella nota pastorale sulla famiglia e sui Dico. Il primo atto ufficiale della Confederazione episcopale italiana, ricalca le parole pronunciate tre giorni fa dall'arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco alla sua prima riunione da neopresidente della Cei. E, dopo aver ribadito il no convinto a qualsiasi legislazione sulle coppie di fatto i vescovi intervengono pesantemente sui deputati e senatori cattolici: "Non si appellino al pluralismo e all'autonomia dei laici in politica". Un vero e proprio richiamo all'obbedienza. No alle coppie omosessuali. Intransigente lotta contro i Dico e contro la legalizzazione dell'unione di coppie omosessuali: "Un problema ancor più grave sarebbe rappresentato dalla legalizzazione delle unioni di persone dello stesso sesso, perchè, in questo caso, si negherebbe la differenza sessuale, che è insuperabile". Ciò non toglie, spiega la Nota della Cei, il rispetto che la Chiesa conferma verso la dignità di ogni persona, indipendentendemente dalla propria scelta sessuale, ma ricorda, scrivono i vescovi, "che il diritto non esiste allo scopo di dare forma giuridica a qualsiasi tipo di convivenza". "Politici cattolici siate coerenti". I vescovi non dimenticano di parlare ai politici cattolici ai quali rinnovano l'invito a votare no ai Dico: "Nessun politico che si proclami cattolico può appellarsi al principio del pluralismo e dell'autonomia dei laici in politica, favorendo soluzioni che compromettano o che attenuino la salvaguardia delle esigenze etiche fondamentali per il bene comune della società. Sarebbe incoerente quel cristiano che sostenesse la legalizzazione delle unioni di fatto". Il parlamentare cattolico, prosegue la nota, ha il "dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro qualsiasi progetto di legge che possa dare un riconoscimento alle unioni gay". Ratzinger ispiratore della Nota. La nota della Cei diffusa oggi richiama esplicitamente, per motivare la posizione espressa rispetto ai cattolici impegnati in politica, due documenti della Congregazione per la dottrina della fede del 2003 e del 2002, quando l'organismo vaticano era guidato da Joseph Ratzinger, futuro Papa. In particolare la condanna che il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere contro il riconoscimento legale delle unioni omosessuali, è contenuta nelle Considerazioni della Congregazione pubblicate nel giugno di quattro anni fa.Fonte: Repubblica - 28 marzo 2007