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Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 11 Dicembre 2006 da sgsal

Bertinotti al cardinale Trujillo: "Frasi di scherno da pulpiti autorevoli"
D'Alema rassicura: "Nessuno vuole distruggere la famiglia"

Coppie di fatto, l'apertura di Fini "Deporre la spada dell'integralismo"
Il leader di An: "No alla deriva zapaterista ma sui diritti discutiamo"

immagineROMA - "Spiace che si usino da pulpiti così autorevoli frasi di scherno che toccano condizioni di vita di tante persone". Il presidente della Camera, Fausto Bertinotti commenta così le parole del cardinale Trujillo che ha definito la legge sulle coppie di fatto "un capriccio". E mentre il vicepremier D'Alema parla di "allarme infondato" e tenta di rasserenare gli animi assicurando che "nessuno vuole distruggerere la famiglia", a destra si registra una importante apertura, con Fini che lancia un invito alla stessa opposizione "a deporre la spada dell'integralismo". Pierferdinando Casini, da parte sua, lancia un appello alla convergenza "agli amici della Margherita e alle componenti dell'associazionismo cattolico''.

Bertinotti. "Vorrei ricordare - ricorda Bertinotti - che il compromesso raggiunto dall'Unione rinunciava al riconoscimento per legge dei Pacs e otteneva un esplicito impegno ad una legge per riconoscere i diritti delle persone quale che fosse il loro genere, il loro sesso e il loro orientamento sessuale. Quel compromesso a me sembra intelligente e rispettoso di tutte le culture del paese".

D'Alema. Posizione analoga a quella di Massimo D'Alema che difende l'iniziativa del governo: "L'allarme non è fondato, nessuno vuole distruggere la famiglia. Noi vogliamo semplicemente riconoscere i diritti di italiani, donne e uomini, che vivono insieme, che hanno dei figli e che devono vedere riconosciuti i loro diritti, anche se non intendono unirsi in matrimonio". Insomma, osserva il vice premier, "si tratta di riconoscere diritti che sono negati a molte centinaia di migliaia di nostri connazionali. Questo non mette affatto in discussione la famiglia".

Fini. Intanto nel centrodestra qualcosa si muove. "Ho dubbi che il centrosinistra troverà un accordo", ha affermato il presidente di An, Gianfranco Fini, nel corso della registrazione odierna di 'Otto e mezzo'. Rispondendo a una domanda di Giuliano Ferrara, Fini lancia un invito alla stessa opposizione "a deporre la spada dell'integralismo". L'ex ministro degli Esteri fa però una premessa: "Nella Costituzione c'è scritto che la famiglia è fondata sul matrimonio. Ci sono delle realtà di fatto che non possono essere equiparate alle famiglie ma se determinano discriminazione devono essere affrontate in modo sereno". 
"Sono - spiega Fini - in posizione contraria al matrimonio dei gay, alla deriva di Zapatero. Però non bisogna fare una battaglia sulle ideologie. La famiglia è una e una sola, non si può equiparare unione di convivenza con la famiglia. Dopodiché ci sono delle situazioni che devono essere verificate, per capire se ci sono dei doveri che non vengono adempiuti o delle discriminazioni". Per Fini "questo discorso vale anche per le coppie omosessuali, per tutte le coppie. Non sto parlando dei pacs comunque. Voglio aspettare il testo. Non si può parlare di adozioni, di matrimonio. C'è da parte nostra una disponibilità a discutere senza imbracciare la scimitarra dell'ideologia".

Casini. Ma, nel frattempo, Pierferdinando Casini (dopo aver replicato a Bertinotti: "Era meglio che non si indignava, le parole del cardinale hanno diritto di cittadinanza e devono avere il rispetto di tutti"), rivolge un appello "agli amici della Margherita e alle componenti dell'associazionismo cattolico perché realizzino con noi una convergenza'' in vista della nuova legge sulle unione di fatto.

Fonte: La Repubblica.it (11.12.2006)

 
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